Lo stop della Turchia: “No alla Svezia nella Nato”

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L’annuncio del consigliere di Erdogan, Ibrahim Kalin: “Non siamo in grado di inviare la legge di ratifica al Parlamento perchè i deputati la respingerebbero”

di Gianluca Zeccardo

© ADEM ALTAN / AFP

– Recep Tayyip Erdogan

AGI – La Turchia “non è in grado” di ratificare l’adesione della Svezia alla Nato, nonostante una serie di misure prese da Stoccolma per soddisfare le richieste di Ankara. “Non siamo in grado di inviare la legge di ratifica al Parlamento”, ha detto ai giornalisti Ibrahim Kalin, consigliere per la politica estera del presidente Recep Tayyip Erdogan. Kalin ha spiegato che funzionari svedesi hanno chiesto più tempo ad Ankara per codificare leggi che potrebbero soddisfare le condizioni della Turchia per l’adesione di Stoccolma all’Alleanza atlantica.

La Svezia, ha detto il portavoce, deve compiere ulteriori passi e deve fare in fretta a causa delle imminenti elezioni turche. Gli emendamenti costituzionali svedesi contro il terrorismo, ha aggiunto, sono in vigore dal 1 gennaio, ma ulteriori modifiche alle leggi pertinenti in conformità con gli emendamenti potrebbero richiedere del tempo. “Potrebbero essere necessari sei mesi, fino a giugno”, ha detto Kalin. “Devono inviare un messaggio molto concreto ai gruppi terroristici che la Svezia non è un rifugio sicuro per loro”.

Le richieste di Ankara

La Svezia e la Finlandia hanno firmato lo scorso anno un accordo con la Turchia per superare l’obiezione di Ankara alle loro adesioni alla Nato, che richiedono l’approvazione di tutti i 30 stati membri dell’Alleanza. Le modifiche autorizzerebbero il governo svedese a reprimere il reclutamento, il finanziamento e le attività di “organizzazioni terroristiche” come il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), che ha condotto decenni di guerra contro il governo turco per i diritti dei curdi.

La Turchia, l’Ue e gli Stati Uniti hanno designato il Pkk come un gruppo terroristico a causa del suo attacco contro obiettivi civili. I funzionari svedesi, secondo Kalin, hanno detto alle loro controparti turche che fino ad ora non si erano resi conto di quanto in profondità il Pkk fosse penetrato nel sistema politico svedese attraverso il reclutamento e il finanziamento.

Il tempo stringe, la Turchia vota

Kalin ha affermato che la Svezia ha dalle otto alle dieci settimane per apportare modifiche rilevanti perchè il Parlamento turco potrebbe andare in pausa prima delle elezioni, previste per metà giugno. Il portavoce ha aggiunto di aspettarsi che le elezioni vengano riprogrammate a metà maggio e che il Parlamento possa decidere una pausa due mesi prima del voto. Kalin ha affermato che la Svezia potrebbe soddisfare alcune delle richieste turche contro il Pkk attraverso un’azione amministrativa se non riuscisse ad accelerare l’iter delle midifiche prima delle elezioni turche.

A febbraio una delegazione turca guidata da Kalin incontrerà i funzionari svedesi e finlandesi nel quartier generale della Nato a Bruxelles per discutere la tabella di marcia. Venerdì il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha dichiarato che Ankara si aspetta un’azione decisa dalla Svezia dopo che a Stoccolma è stata appesa un’effigie del presidente, Recep Tayyip Erdogan, aggiungendo ulteriore tensione diplomatica alla candidatura della Svezia ad aderire alla Nato.

Il filmato, condiviso per la prima volta su Twitter dal Comitato di solidarietà svedese filo-curdo per il Rojava, mostrava un’effigie di Erdogan appesa per i piedi fuori dal municipio di Stoccolma con alcune persone in attesa. Il primo ministro svedese, Ulf Kristersson ha definito l’atto “estremamente grave” e lo ha considerato un “sabotaggio” contro l’adesione di Stoccolma alla Nato.

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