Più armi dagli alleati all’Ucraina ma è stallo sui Leopard

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A Ramstein il terzo vertice tra i Paesi che appoggiano Kiev, da Washington 2,5 miliardi di aiuti. Nella Ue trattative per altri 500 milioni in armi, veto dell’Ungheria. Stoltenberg: “L’Italia sta contribuendo in molti modi”
carri armati, Leopard 2

 

AGI – Il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, ha reso noto che le truppe ucraine cominceranno ad addestrarsi per utilizzare i carri armati Leopard 2; e questo nonostante ieri a Ramstein, nella base americana in Germania, la Lega di Paesi alleati non abbia deciso nulla sull’opportunità di fornire a Kiev i carri armati di fabbricazione tedesca.

Reznikov ha detto all’emittente statunitense in lingua ucraina “Voice of America” che le truppe ucraine si addestreranno sui carri armati in Polonia e ha descritto lo sviluppo come una svolta. “Spero -ha aggiunto- che la Germania, con calma, dopo aver condotto le proprie consultazioni interne, giunga a una decisione sull’eventuale trasferimento di carri armati. Sono ottimista su questo”.

La replica di Mosca a Ramstein

La Russia ha definito la riunione degli alleati dell’Ucraina di oggi a Ramstein una “provocazione” e un'”escalation pericolosa” e ha rivendicato progressi delle forze armate russe nell’Ucraina orientale e sud-orientale.

“Riteniamo che questa sia un’aperta provocazione da parte dell’Occidente che alza la posta in gioco del conflitto. Questo porterà inevitabilmente a un aumento delle vittime e a una pericolosa escalation“, ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.

Quanto al portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, aveva avvertito che le nuove forniture di armi a Kiev dai suoi alleati “non cambieranno nulla in termini di progressi della Russia verso i suoi obiettivi” e ha invitato a “non esagerare l’importanza dei nuovi aiuti militari in termini di capacità di fare la differenza” sul campo di battaglia: al contrario, ha detto, il programma “dara’ all’Ucraina più problemi” a causa della “manutenzione e riparazione” che le armi richiedono.

Intanto, il presidente russo Vladimir Putin ha convocato il Consiglio di sicurezza russo per discutere la situazione della campagna militare, proprio mentre i Paesi del Gruppo di contatto iniziavano a discutere degli aiuti militari a Kiev. “Durante l’incontro si è svolto uno scambio di opinioni sull’operazione militare speciale”, ha comunicato il Cremlino, utilizzando l’espressione con cui definisce l’intervento militare in Ucraina.

Stoltenberg: “L’Italia sta contribuendo in molti modi”

C’è “una urgenza estrema” di fornire nuovi aiuti militari all’Ucraina, a fronte di un rafforzamento della Russia che “sta producendo più armi e mobilitando più uomini” per ridare slancio alla sua offensiva. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, a margine del vertice di Ramstein, in una intervista al Tg1. È per questo che Stoltenberg ha “accolto con favore” l’annuncio dell’invio da parte degli alleati di armi pesanti, carri e veicoli corazzati “che aumentano in modo significativo la capacita’ bellica dell’Ucraina”.

Il segretario generale della Nato esorta “tutti gli alleati a fare di più”: “Ciò che l’Ucraina può ottenere dal futuro negoziato dipende dalla sua forza sul terreno. Dobbiamo fornirle supporto militare adesso perche’ questo e’ l’unico modo per convincere Putin che non avra’ la meglio sul campo di battaglia, e a impegnarsi per una sincera trattativa”.

 

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