Sanchez ha giocato con la scacchista iraniana che ha gareggiato senza velo

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L’incontro tra il premier spagnolo e Sara Khadem è avvenuto al palazzo della Moncloa. L’atleta ha spiegato al Pais che vuole diventare una streamer online: “Avevo quest’idea da molto tempo ma non potevo farlo dall’Iran con il velo”

di Alessandro Frau

© Twitter: Pedro Sanchez – Pedro Sanchez, Sara Khadem

 

AGI – Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, ha incontrato la scacchista iraniana Sara Khadem, salita agli onori della cronaca per aver giocato senza velo all’ultimo campionato mondiale di scacchi, Rapid e Blitz, svoltosi ad Almaty, in Kazakistan, schierandosi apertamente contro le repressioni delle ultime settimane a Teheran. L’atleta iraniana, al termine dell’evento, ha infatti deciso di non tornare per ora in patria ma di trasferirsi in Spagna ed evitare future rappresaglie. I due hanno giocato una partita davanti ai giornlisti e fotografi presenti.

Khadem, 25 anni, ha deciso di giocare senza seguire le regole imposte dal suo Paese per protestare contro la morte, sotto la custodia della polizia, di una giovane curda, Mahsa Amini, rea di aver indossato impropriamente il velo. Sanchez, invitandola al Palazzo della Moncloa ha voluto esprimerle personalmente il suo sostegno, anche attraverso i suoi social: “Ho imparato molto oggi da una donna che è fonte d’ispirazione, il Grande Maestro Sara Khadem. Tutto il mio sostegno va alle atlete. Il vostro esempio contribuisce a un mondo migliore”. La donna, nota anche come Sarasadat Khademalsharieh, si è trasferita in Spagna all’inizio di gennaio con il marito, il regista Ardeshir Ahmadi, e il figlio Sam di 10 mesi.

In un’intervista rilasciata domenica scorsa a El Pais, in una località segreta per ragioni di sicurezza, Khadem ha dichiarato che prima del torneo di Almaty avrebbe indossato l’hijab solo “se ci fossero state le telecamere, perché in quel momento rappresentavo l’Iran”. “Ma con il velo non sono me stessa, non mi sento più ammio agio, e quindi volevo porre fine a questa situazione. E ho deciso di non indossarlo più

Le atlete iraniane sono tenute a rispettare il rigido codice di abbigliamento femminile della Repubblica islamica, principalmente coprendo il capo, quando rappresentano il loro Paese in eventi internazionali. Khadem ha detto di sperare che i suoi parenti in Iran non subiscano “rappresaglie perché se c’è qualcuno che deve dare spiegazioni per le mie azioni, sono io, non loro, dato che la decisione è stata solo mia”. Ha detto di aver iniziato a pensare di trasferirsi all’estero dopo la nascita di suo figlio.

“Ho iniziato ad apprezzare il fatto di vivere in un posto dove Sam potesse uscire per strada e giocare senza che noi fossimo preoccupati, e molte altre cose del genere. La Spagna era l’opzione migliore”. Khadem ha detto che vorrebbe continuare a rappresentare l’Iran nei tornei di scacchi e che intende diventare una streamer online, presentando un programma di intrattenimento sugli di scacchi. “Ho quest’idea per anni, ma non volevo farlo dall’Iran e indossando il velo”.

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