La scritta “Libertà per Cospito” sul muro del consolato italiano a Barcellona

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Il gesto vandalico appare come un atto di solidarietà nei confronti dell’anarchico italiano Alfredo Cospito, detenuto in regime di 41 bis e in sciopero della fame da due mesi

AGI – ‘LLibertat Cospito’, ‘Estat Italia’ Assassi”, ‘Amnistia total’: queste le scritte, in lingua catalana, lasciate sul muro dell’edificio che, a Barcellona, ospita la sede del consolato italiano, una cui vetrata è stata infranta. I Mossos d’Esquadra, la polizia regionale catalana, ha aperto un’inchiesta per trovare i responsabili dell’atto vandalico compiuto nella tarda serata di ieri e rafforzeranno la presenza di agenti nella zona con varie pattuglie. Lo ha reso noto la stessa polizia catalana su Twitter. “Stiamo indagando sull’atto vandalico al consolato d’Italia a Barcellona avvenuto ieri sera e stiamo rafforzando la presenza della polizia nella zona”, si legge nel messaggio.

Erano cinque gli uomini con il volto coperto che hanno vandalizzato, intorno alle 22:00 ieri sera, l’ingresso principale dell’edificio che, a Barcellona, ospita il consolato italiano: hanno sfondato la porta a vetri, lanciato barattoli di vernice rossa e imbrattato un murale dello scultore Josep Maria Subirachs con le scritte. L’intera azione è stata registrata dalla telecamera di sicurezza posta nell’atrio.

Secondo fonti locali, non si tratta della prima azione di protesta diretta contro l’edificio che ospita il consolato italiano. Nelle ultime settimane ci sono state manifestazioni a sostegno dell’anarchico Alfredo Cospito, che “è in sciopero della fame da due mesi” per protestare “contro il sistema carcerario italiano” che lo tiene rinchiuso da dieci anni, recita un comunicato della Confederazione Generale del Lavoro, uno dei principali sindacati spagnoli.

“Non so nulla di questi attentati ma che c’entra Cospito? Lui sta in carcere al 41 bis…”, ha detto all’AGI Flavio Rossi Albertini, legale di Alfredo Cospito, dopo che la Procura di Roma ha ipotizzato che gli attentati alle sedi diplomatiche di Berlino e Barcellona siano riconducibili alla pista anarchica.

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