Automotive, ACEA scrive a Bruxelles per rivalutare il “Fit for 55”

Già si minaccia che il possesso di un’auto, in molti paesi europei, potrebbe presto diventare un sogno. Così De Meo, presidente ACEA e CEO di Renault, scrive all’UE, preoccupato dagli effetti disastrosi del “Fit for 55” e del Green Deal sul mercato. Ma pare che l’elettrico debba avanzare ad ogni costo perché… è già tutto scritto?

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Pare che in Spagna, Portogallo e Italia, a breve, avere in garage una propria automobile potrebbe essere un lusso, se non addirittura un miraggio. Luca De Meo, il presidente dell’Associazione dei Produttori Europei di Automobili (ACEA) e CEO del gruppo Renault, ha espresso profonde preoccupazioni a riguardo, sottolineando, in una lettera aperta indirizzata all’Unione europea, le implicazioni che il pacchetto “Fit for 55” del New Green Deal stanno avendo in questo processo.

I bastoni “tra le ruote”: chi vuole una deindustrializzazione verde?

De Meo ha indicato a Bruxelles le molteplici conseguenze delle scelte (scellerate e superficiali) fatte, tra cui anche la prospettiva che i cittadini del Sud Europa potrebbero essere costretti a rinunciare alle loro automobili. La direttiva “Fit for 55” – una delle tante componenti “dell’affare verde” dell’UE -, introduce infatti nuovi limiti per le emissioni degli Euro 7, promuovendo una rapida decarbonizzazione a favore dell’elettrificazione dei veicoli. Con lo scopo ufficiale di raggiungere i livelli zero di CO2 nella mobilità entro il 2035, questa misura starebbe quindi mettendo in seria difficoltà l’industria automobilistica.

Il presidente di ACEA ha voluto enfatizzare soprattutto la gravità della situazione, affermando che sia il divieto sui veicoli a combustione interna (imposto dall’Unione) sia le auto elettriche, rappresentano tuttora una “sfida trasversale” per i costruttori europei, i quali si stanno assumendo notevoli rischi, tra cui quello della loro stessa sopravvivenza. Questa crisi del settore automobilistico in Europa, poi, sarebbe ulteriormente accentuata dalla mancanza di preparazione del nostrano mercato comunitario rispetto a quello di altre regioni del mondo.

Il Vecchio Continente, infatti, non dispone delle risorse necessarie all’adeguamento in tempi così stretti, con le restrizioni ambientali studiate dalla politica che stanno minacciando seriamente anche la competitività dell’industria. Mentre Cina e Stati Uniti d’America possono permettersi di promuovere il comparto dell’automotive, in Europa l’industria “delle quattro ruote” ha già subito un crollo nel 2022, con volumi di vendita giunti al livello più basso degli ultimi tre decenni. Anche se si prevede una ripresa per quest’anno, De Meo ha sottolineato che la fragilità del settore persiste e che, sovraccaricarlo con ulteriori oneri, potrebbe essere fatale. In breve, che la deindustrializzazione è una seria minaccia incombente.

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Numeri che contano (e non sono opinioni)

Tuttavia, il CEO di Renault non ha mancato di far notare con forza che il comparto automobilistico è e continuerà a essere uno dei pilastri dell’economia europea. Si tratta di un settore che fornisce quasi 13 milioni di posti di lavoro in Europa, rappresentando il 7% del totale (parliamo di automobili, veicoli commerciali e camion che sono i primi responsabili, ogni giorno, dell’80% della mobilità delle persone e delle merci, in termini di chilometri).

E che, inoltre, il cambiamento ecologico avrà anche un altro impatto diretto negativo, questa volta sui consumatori, con il costo delle nuove automobili che è destinato a salire: si prevede, infatti, che le nuove vetture costeranno circa 2.000 euro in più ciascuna, poiché i produttori dovranno dirottare risorse dagli investimenti nei veicoli elettrici (in media, il costo di un’automobile potrebbe aumentare di circa 1.000 euro, rappresentando pressappoco un raddoppio del prezzo finale).

ACEA, in conclusione, ha quindi provato a rivolgere un appello ai politici europei, affinché considerino come una sfida anche i costi associati al “cambiamento ecologico”. Ma sembra che Bruxelles sia sorda e che intenda perseguire con determinazione solo l’obiettivo delle zero emissioni, come ribadito recentemente dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen.
E come fortemente preteso, dai potenti del mondo, a Davos.

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Fonti online:

ByoBlu (testata giornalistica ed emittente televisiva nazionale; articolo Arianna Graziato del 01 febbraio 2023), sito di ACEA, DMove, Il Sole 24 Ore.

Canali YouTube: ACEA, CNBC International TV.

Antonio Quarta

Redazione Il Corriere Nazionale

Corriere di Puglia e Lucania

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