Una dotazione finanziaria di 40 milioni di euro per la “Hydrogen Valley, M2C2 Investimento 3.1” in Puglia

Economia & FinanzaPuglia

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In scadenza il 24 febbraio prossimo l’avviso pubblico per il sostegno alla produzione e all’uso di Idrogeno Green in Puglia, per impianti di produzione in aree industriali dismesse, al fine di rifornire l’industria, le PMI e il trasporto locale, quindi coniugare obiettivi energetici e climatici.

Sottoscritti a giugno scorso, nell’ambito del PNRR, i primi protocolli di intesa sui “Progetti bandiera”, con cinque regioni per la realizzazione di siti di produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse (Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Basilicata e Puglia), mentre per la Liguria si è puntato sul centro di Medicina computazionale e tecnologica, unico Progetto in Sanità. Ad ottobre 2022 ne sono stati siglati altri sette per altrettante regioni, tra le quali Lombardia ed Emilia Romagna.

Previsti dal decreto legge 152 del 2021 di attuazione del PNRR*, i “Progetti bandiera” prevedono interventi infrastrutturali, coerenti con gli obiettivi e con le missioni del Piano, proposti dalle singole Regioni ed individuati per il loro particolare valore strategico.

Molteplici gli obiettivi della realizzazione dell’Hidrogen Valley, un distretto green dell’idrogeno in aree industriali dismesse, tra gli altri la creazione di un indotto, stimolando la crescita economica e l’aumento dell’occupazione attraverso meccanismi di sviluppo endogeni, la sinergia, le relazioni che creano forti economie esterne per le piccole imprese esistenti, incentivandone la localizzazione di altre. Dall’avviso pubblico il sito dovrà essere “contiguo o prossimo, ovvero distante non più di 50 chilometri, ad un’area caratterizzata dalla presenza di industrie e/o altre utenze che possano esprimere una domanda potenziale di idrogeno, anche parziale, rispetto alla quantità di idrogeno producibile dall’impianto”.

La produzione di idrogeno dovrà essere alimentata solo con energia elettrica verde quindi con fonti di energia rinnovabile. Il bilancio energetico del progetto deve pertanto indicare tutta l’energia elettrica rinnovabile impiegata dall’elettrolizzatore (impianti addizionali, etc.).

Le proposte progettuali devono essere presentate da imprese già costituite ed iscritte come attive nel Registro delle imprese, che operino anche in  rete, sino ad un massimo di cinque soggetti compreso il capofila, inoltre occorre che abbiano già la disponibilità di un sito industriale dismesso.

Il progetto, consistente in uno o più elettrolizzatori per la produzione di idrogeno rinnovabile, uno o più impianti addizionali asserviti agli elettrolizzatori, deve essere avviato successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione, ma entro i 18 mesi dalla concessione e dovrà essere completato entro 36 mesi dalla agevolazione stessa, non oltre il 30 giugno 2026.

Sarà concessa un’agevolazione sino al 100 per cento dei costi ammissibili, tra gli altri i costi per programmi informatici, brevetti, licenze, know-how e conoscenze tecniche non brevettate, relative a nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi.

Il massimo concedibile per ogni proposta progettuale è pari a 10 milioni di Euro, come contributo a fondo perduto, al soggetto proponente, ovvero al soggetto capofila, selezionato in seguito ad una procedura valutativa con graduatoria, secondo indicatori anche di efficienza economica, tra gli altri l’entità dell’agevolazione per unità di idrogeno rinnovabile prodotto, espressa in € per tonnellata di idrogeno all’anno. Inoltre, al fini delle verifiche degli indicatori, devono essere utilizzate le summenzionate quantità e tipologie di energia elettrica.

La dotazione finanziaria totale è pari a 40 milioni di Euro

La presentazione delle proposte progettuali, possibile già dal 6 gennaio 2023, dovrà avvenire entro le ore 12.00 di venerdì 24 febbraio 2023. Dato il forte peso del costo energetico per le PMI, per il sistema dei trasporti locali e non solo, si comprende la crucialità della realizzazione di una Hidrogen Valley in Puglia coniugando obiettivi energetici e climatici.

Il presidente della Regione ha osservato come la Puglia sia la prima produttrice in Italia di energia da fonti rinnovabili, ravvisando pertanto un’ottima opportunità per aumentare tale capacità produttiva. Inoltre, data la problematica della trasformazione tecnologica della più grande acciaieria d’Europa, “Taranto potrebbe essere il polo della sperimentazione delle tecnologie che consentiranno di usare l’idrogeno anche nella fase industriale dell’acciaio, per renderlo nuovamente competitivo”.

Quindi un contributo al raggiungimento degli obiettivi strategici di decarbonizzazione specifici della Componente 2 della Missione 2 del PNRR, “Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile”

*(articolo 33, comma 3, lettera b)

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