Cospito lascia il carcere di Opera per l’ospedale

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Il ministero della Giustizia spiega che  “si trova in una delle camere riservate ai detenuti in regime di 41bis. La salute di ogni detenuto costituisce priorità assoluta”. Il suo ultimo elettrocardiogramma evidenziava aritmie “potenzialmente fatali”, ma l’anarchico non sospenderà lo sciopero della fame

© Francesco Fotia/ AGF – Manifestazione per Alfredo Cospito a Roma

AGI – “Su indicazione dei sanitari, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha disposto oggi il trasferimento – in via precauzionale – del detenuto Alfredo Cospito dal carcere milanese di Opera all’ospedale San Paolo”. Lo rende noto il ministero della Giustizia. Dalle 18.39 – fa sapere il dicastero – Cospito “si trova in una delle camere riservate ai detenuti in regime di 41bis. La salute di ogni detenuto costituisce priorita’ assoluta”.

II pericolo di un “edema cerebrale”

Alfredo Cospito rischia aritmie “potenzialmente fatali“. L’elettrocardiogramma cui è stato sottoposto in carcere dal medico di parte che oggi lo ha visitato, mostra delle alterazioni importanti. Durante la visita è emerso che i parametri vitali tengono ma “la situazione è seria e ci vuole poco perché precipiti senza che ci siano segnali evidenti di particolare allarme”.

Da quando, nell’ottobre scorso, ha intrapreso lo sciopero della fame per ottenere l’abolizione del 41 bis, pesa ormai 71 chili e secondo il medico rischia un edema cerebrale, ma “è determinato ad andare avanti con la protesta. È lucido e cammina sulle proprie gambe”.

Nei giorni scorsi il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha respinto la richiesta di revoca del 41 bis, motivando la decisione con “l’immutata capacità” di Cospito di orientare la galassia anarchica e perché ha trasformato una forma di protesta, da sempre considerata pacifica, come lo sciopero della fame, in una battaglia capace di scatenare reazioni violente.

Nordio ha citato le azioni dimostrative che alcuni esponenti anarchici, non soltanto in Italia, hanno messo in atto per mantenere alta l’attenzione sul caso. E proprio in queste ore è stato identificato il presunto capo del gruppo che, lo scorso gennaio, ha vandalizzato il consolato d’Italia a Barcellona: si tratta di giovane che, nel 2021, era già stato arrestato per disordini a Barcellona, dopo l’arresto del rapper Pablo Hasel.

Il giovane, che è stato interrogato giovedì dai Mossos, è considerato il leader del gruppo di persone con il volto coperto che ha compiuto atti vandalici e infranto la vetrata d’accesso all’edificio che ospita il consolato, scrivendo slogan in catalano – ‘LLibertat Cospito’, ‘Estat Italia’ Assassi”, ‘Amnistia total’- per chiedere la libertà del leader anarchico, Alfredo Cospito, in sciopero della fame in un carcere italiano.

L’uomo era già stato arrestato nel febbraio 2021 per i disordini a Barcellona dopo l’arresto del rapper Pablo Hasel, in particolare per l’incendio a una camionetta della Polizia Urbana, sulle Ramblas, con un agente all’interno, che per un soffio riuscì a mettersi in salvo. Per quell’attentato, i Mossos fermarono otto persone di ambiente anarchico, tra le quali sei italiani. Per quanto riguarda gli atti vandalici al consolato italiano, i Mossos hanno aperto un’indagine per cercare d’identificare il resto delle persone che hanno partecipato all’incursione.

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