L’ultima moda, raccontare la morning routine su TikTok

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Il Washington Post racconta che sulla piattaforma i video taggati #morningroutine “sono stati visti collettivamente 14,6 miliardi di volte”. L’intento è motivazionale: “Il percorso verso il successo inizia alzandosi prima dell’alba”

di Alberto Ferrigolo

© VOISIN / Phanie  –

 

AGI – Svegliarsi alle 5 del mattino, andare in palestra, fare allenamento a torso nudo, una doccia, pulire la lingua, leggere. Ma anche rifare il letto, lavare, stirare, scrivere un diario, meditare, cuocere le uova. “Benvenuti nei riti e nella routine mattutina di TikTok”, dove alle 9 tutto questo è già accaduto ed è stato raccontato attraverso i video postati da estranei quanto anonimi personaggi della vita di tutti i giorni.

Eppure hanno successo, perché i video taggati #morningroutine “sono stati visti collettivamente 14,6 miliardi di volte”, certifica il Washington Post, che evidenzia come uno dei riti mattutini più comuni si chiama #5to9 ed è un esplicito riferimento a ciò che accade “tra le 5 e le 9 del mattino in cui le persone altamente motivate possono dedicare quattro ore alle faccende domestiche e alla cura di sé prima di iniziare la giornata lavorativa”. Come nel caso di di Kevin Galabay, un 22enne di Toronto che afferma di svegliarsi prima delle 5 per sollevare pesi, tenere un diario, leggere e prepararsi per il lavoro, video che totalizza oltre 1,5 milioni di visualizzazioni.

I creatori di TikTok sostengono di pubblicare i video “per motivare e ispirare le persone”, tant’è che gli esperti di salute comportamentale concordano sul fatto che “creare una routine sia generalmente un buon modo per costruire abitudini sane”. Anche se il messaggio principale che soggiace alla pubblicazione di questi video sul social media è che “il percorso verso il successo inizia alzandosi prima dell’alba”. Non è forse un’esagerazione?

Il punto su cui però si interroga il quotidiano riguarda il perché così tante persone guardano questi video del mattino? A domanda precisa, Sophia Choukas-Bradley, psicologa dell’Università di Pittsburgh, ha risposto che guardare video di altri che realizzano delle cose è “gratificante per il nostro cervello” in quanto “siamo particolarmente attratti da qualsiasi tipo di contenuto dei social media che sia di successo, ambizioso, in ogni caso possibile e raggiungibile”. Così è tutto un mostrarsi e mostrare genitori che preparano i propri figli al mattino e in quale modo, corridori che documentano le loro corse, giovani professionisti che frullano verdure varie per colazione.

Tuttavia, Jacqueline Nesi, docente di psichiatria alla Brown University, ha però anche scoperto che adolescenti e giovani adulti che spesso si confrontano con gli altri online hanno maggiori probabilità di mostrare sintomi di depressione per il tempo trascorso sui social media” per via dei confronti negativi che fanno tra sé e tutti gli altri, anche se il fascino per ciò che fanno gli altri non è affatto nuovo, come analizza Brooke Erin Duffy, professore alla Cornell University, secondo cui i video in sè “sono la traduzione quotidiana on line delle diete delle celebrità e dei riti d’allenamento che si trovano nelle riviste di lifestyle”. Dalla carta all’online, niente di più, solo che TikTok esalta i riti all’estremo.

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