Perché Gesù fu “costretto” a discriminare le donne

Arte, Cultura & Società

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“Mi chiedo perche’ Gesu’ abbia agito cosi….ci sara’ un motivo”. E’ il commento su Facebook di un caro amico, al mio breve articolo “Gesù non considera le donne alla stregua degli uomini”, del quale trascrivo alcune righe: “Pochi o forse nessuno ha mai notato… che Gesù stesso, sebbene promuova la donna, la elevi al grado di persona, in alcuni casi non sembra avere nei riguardi delle donne che lo seguono, la stessa considerazione che ha nei riguardi degli uomini, stando ovviamente al racconto degli evangelisti”.

Ed ecco la mia risposta: “Bisognerebbe sapere come in realtà si comportò Gesù. Noi sappiamo ciò che hanno riferito gli evangelisti. E sappiamo che questi erano immersi in una cultura patriarcale, maschilista.
Gesù stesso fu costretto ad adeguarsi alla mentalità dell’epoca. Stando sempre a quanto riferiscono gli evangelisti, scelse un uomo per fondare la sua chiesa, e scelse uomini per diffondere il vangelo. Questo, sempre che sia vero, potrebbe essere attribuito al fatto che per una donna sarebbe stato più difficile predicare e diffondere la buona novella. Gesù agli apostoli aveva detto: «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi». Avrebbe mai potuto mandare delle donne in mezzo ai lupi?

Oggi, almeno nel mondo occidentale, le donne non corrono il rischio d’essere sbranate dai lupi. La Chiesa però finge che il mondo non sia cambiato e nega il sacerdozio alle donne. Riguardo al sacerdozio femminile, la mentalità della Chiesa è rimasta assurdamente all’epoca di Gesù in Palestina.

Renato Pierri

 

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