Milano blocca le registrazioni di figli di coppie omosessuali

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A meno di un anno di distanza dall’annuncio del sindaco Beppe Sala una circolare della Prefettura ha spiegato che sarà fermata l’iniziativa “alla luce del divieto per le coppie composte da soggetti dello stesso sesso di accedere a tecniche di procreazione medicalmente assistita”

© Alberto Guglielmi

 

AGI – Era il giorno del Pride, nel luglio del 2022, quando il sindaco Beppe Sala annunciava che il Comune di Milano avrebbe ricominciato a riconoscere i bambini e le bambine nate all’interno di una famiglia omogenitoriale. Oggi lo stop che arriva da Corso Monforte, su impulso del ministero dell’Interno.

“È stato effettuato, da parte di questa Prefettura, un approfondimento – quanto a casi rilevati e ad orientamenti amministrativi e giurisprudenziali – relativo alle iscrizioni e alle trascrizioni degli atti di nascita, riportanti dati di genitori dello stesso sesso”, si legge nella circolare della Prefettura.

Alla luce del divieto per le coppie composte da soggetti dello stesso sesso di accedere a tecniche di procreazione medicalmente assistita – recita poi il documento – il solo genitore che abbia un legame biologico con il nato puo’ essere menzionato nell’atto di nascita che viene formato in Italia”.

“L’ultimo atto di una guerra al mondo Lgbt ingaggiata dall’esecutivo”, il commento dell’associazione ‘Famiglie Arcobaleno.

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