La Fed rialza i tassi dello 0,25%. Powell: “Il sistema bancario è solido”

Economia & Finanza

Di

La nona mossa del Fomc porta il costo del denaro al top dal 2007. I tassi sono ora al 4,75%-5%. Il governatore fa sapere che l’obiettivo resta l’inflazione al 2% e che ci sono ancora troppe pressioni

di Gianluca Maurizi

 

AGI –  La Federal Reserve ha approvato un altro aumento dei tassi di interesse di un quarto di punto percentuale, ma segnala che le turbolenze del sistema bancario potrebbero porre fine alla sua campagna di rialzo del costo del denaro prima di quanto fosse dato per scontato due settimane fa. La decisione annunciata stasera segna il nono aumento consecutivo dei tassi da parte della Fed e porta il tasso di riferimento sui Fed Funds all’interno di un intervallo compreso tra il 4,75% e il 5%, il livello più alto da settembre 2007. 

La Fed lascia comunque intendere che potrebbe aver finito di aumentare i tassi di interesse nel breve termine. Nel comunicato diffuso al termine della due giorni di riunione, il Fomc dichiara che la banca centrale “prevede che potrebbe essere opportuno un ulteriore irrigidimento delle politiche” monetarie. Una formula diversa rispetto a quella utilizzata nelle otto occasioni precedenti, quando era stato invece semplicemente definito necessario “il proseguimento dell’aumento” dei tassi.

Federal Reserve Board and Federal Open Market Committee release economic projections from the March 21-22 FOMC meeting: https://t.co/AvEnB8ikeV

— Federal Reserve (@federalreserve) March 22, 2023

La Fed sottolinea anche che è troppo presto per dire quanto le recenti tensioni bancarie rallenteranno l’economia. Ma “il sistema bancario statunitense”, assicura “è solido e resistente”. Secondo il Fomc, “è probabile che i recenti sviluppi provochino un inasprimento delle condizioni di credito per le famiglie e le imprese e che pesino sull’attività’ economica, sulle assunzioni e sull’inflazione”. Ma “l’entità’ di questi effetti è incerta”.

Tutti gli 11 membri del Comitato federale per il mercato aperto hanno approvato la decisione. Secondo le nuove proiezioni, 17 dei 18 membri che hanno partecipato alla riunione si aspettano che il tasso sui Fed Funds salga almeno al 5,1% entro la fine dell’anno, il che implica un ulteriore aumento di un quarto di punto.

Le difficoltà delle banche si riflettono comunque sull’andamento dell’economia. Le nuove proiezioni pubblicate stasera puntano a una crescita del Pil pari allo 0,4% nel 2023, all’1,2% nel 2024 e all’1,9% nel 2025, contro rispettivamente il +0,5%, +1,6% e +1,8% atteso a dicembre. Il tasso di disoccupazione è previsto attestarsi al 4,5% quest’anno e al 4,6% nei prossimi due. L’indice dell’inflazione Pce è dato al 3,3% nel 2023, contro il 3,1% delle stime di dicembre, ed è stato lasciato invariato al 2,5% nel 2024 e al 2,1% nel 2025.

In conferenza stampa Powell ha utilizzato tutto la sua autorevolezza per rassicurare sulle condizioni di salute del sistema bancario a stelle e strisce. Il sistema bancario statunitense, ha assicurato, resta “solido, resiliente e ben capitalizzato” e “tutti i depositi sono al sicuro”. E la Fed, ha aggiunto, “è pronta a usare tutti gli strumenti a disposizione per mantenerlo”.

Chair Powell answers reporters’ questions at the FOMC press conference on March 22, 2023. https://t.co/siWde1ROZb pic.twitter.com/CoJcKOhfAT

— Federal Reserve (@federalreserve) March 22, 2023

I fallimenti della Silicon Velley Bank e della Signature Bank, ha proseguito Powell, restano casi a sé. La gestione della Silicon Valley Bank, ha rilevato, “ha fallito gravemente”, ma “non si tratta di debolezze che si estendono a tutto il sistema bancario”. Il crac deve però far riflettere sulla necessità di un irrigidimento delle regole di vigilanza. In questo momento, ha detto ancora il presidente della Fed, “l’unica cosa che mi interessa è capire come sia successo, cosa sia andato male”.

La lotta all’inflazione resta comunque in campo. Il costo della vita negli Usa ha rallentato la sua corsa, ma le pressioni restano ancora “troppo elevate”. E “senza stabilita’ dei prezzi”, ha ammonito, “l’economia non funziona”. La Fed resta “fortemente impegnata” a riportare l’andamento dei prezzi al consumo attorno all’obiettivo del 2%. Anche per questo non si prevedono tagli di tassi entro la fine di quest’anno.

Il restringimento delle condizioni finanziarie determinato dalla crisi bancaria può comunque consentire una pausa di riflessione: “Si può pensare che sia l’equivalente di un aumento dei tassi o forse qualcosa di più”, ha affermato Powell. E in ogni caso, ha concluso, “c’e’ ancora spazio” per un atterraggio morbido” dell’economia a stelle e strisce e “lo troveremo”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube