Utero in affitto benedetto dal Signore della Genesi

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Che dite? Converrà ricordare a tutti i credenti,  terrorizzati, disgustati dall’idea che una donna possa affidare all’amore e alle cure di un’altra persona un bambino che ha portato in grembo, ma che non è il frutto della sua unione con la persona amata, e che non ha desiderato e voluto come figlio, vogliamo ricordare a questi credenti terrorizzati, disgustati,  due episodi della Bibbia “ispirata da Dio”? Il primo lo troviamo in Genesi 16: “Sarai la moglie di Abram, non gli aveva dato figli, ma aveva una schiava egiziana di nome Agar, Sarai disse ad Abram: «Ecco, il Signore mi ha impedito di partorire; deh! accostati alla mia schiava; forse da lei potrò avere figli».

Abram, ascoltò la voce di Sarai”. E te credo, chissà com’era bella la schiava egiziana. Ma continuiamo col racconto biblico: “Egli si accostò ad Agar che restò incinta”. E che fece il Signore? Fu disgustato dalla faccenda? Neppure per sogno. Era tanto soddisfatto, il Signore, che inviò un angelo a dire alla schiava egiziana: «Moltiplicherò assai la tua discendenza e non la si potrà contare a causa della sua moltitudine”. Concludiamo il racconto: “Poi Agar partorì ad Abram un figlio, ed Abram chiamò Ismaele il figlio partoritogli da Agar”. In Genesi 30, invece, troviamo quest’altro bell’episodio disgustoso per i credenti, ma non per il buon Dio: “Rachele vide che non poteva partorire figliuoli a Giacobbe. Allora Rachele… disse a Giacobbe: «Dammi dei figli, se no muoio!». Ma guarda un po’. E che cosa credeva Rachele che fosse un diritto avere figli? E li voleva a tutti i costi, la sciagurata? Continuiamo il racconto: “Giacobbe s’irritò contro Rachele e disse: «Son forse io al posto di Dio, il quale ti ha negato il frutto del ventre?». Allora essa disse: «Ecco la mia serva Bila; accostati a lei così ch’essa partorisca sulle mie ginocchia ed anch’io abbia una figliolanza per mezzo di essa». Così gli diede come moglie la propria schiava e Giacobbe si accostò a lei”. E te credo, chissà com’era bella Bila! Ma continuiamo: “Bila concepì e partorì a Giacobbe un figlio”.

E il Signore? La faccenda disgustò il Signore? Neppure per sogno, giacché Rachele disse: «Dio ha giudicato in mio favore ed ha pure ascoltato la mia voce dandomi un figlio». E che fece Lia, la sorella maggiore di Rachele, quando smise d’avere figli? Ecco: “Prese Zippa, la propria schiava, e la diede in moglie a Giacobbe”. E Giacobbe, che non resisteva davanti alla bellezza delle schiave, che fece? Si accostò pure a lei ovviamente, si accostò, si accostò, ed essa concepì. E qui finisce la storia delle donne benedette da Dio che non solo mettevano a disposizione per altri il proprio utero, ma anche un’altra preziosa parte del corpo.

Renato Pierri

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