I bambini rubati dalla giustizia

Attualità & Cronaca

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La questione è marginale, in fondo si tratta solo di bambini e  per di più dei bambini degli altri. Non ha importanza che siano rubati ai loro affetti: fratelli, sorelle, padre, madre, nonni, zii, dai loro luoghi! I bambini devono essere solo gestiti dagli adulti. Questa società liquida e frenetica, attenta solo al denaro e al facile guadagno, non è fatta per i bambini,  non c’è spazio per loro, i bambini vogliono tempo, cure, attenzione, amore e solidità familiare per non diventare anzitempo dei pericolosi schizofrenici o futuri “artefici del femminicidio”. I bambini in questa nuova società non hanno più diritti, essere minori nei fatti non significa più maggior tutela, sono importanti solo quando diventano una sorta di merce di scambio per una coppia gay, che ha il diritto di comprarsi un figlio, o per una benestante coppia che può rivolgersi all’adozione internazionale e nei fatti comprare un bambino . Anche il diritto genitoriale sull’educazione dei  propri figli inizia ad essere messo in discussione da uno Stato sempre più prevaricatore, come se li avesse partoriti lui, pronto ad imporre le nuove ideologie di moda a livello internazionale; bisogna riflettere che pure negli Paesi nazisti, fascisti e comunisti, di storica memoria, lo stato aveva la priorità rispetto ai genitori sull’educazione dei bambini per attuare l’indottrinamento delle nuove generazioni. Come sempre tutto ritorna anche se con un nome diverso e quell’uomo democratico, oggi civile e difensore dei diritti, cela nei fatti dentro di sé quel primordiale prevaricante fanatismo, che in altri periodo, grazie alla stupidità umana, è sfociato nel fascismo, nel comunismo e nel nazismo. Purtroppo i bambini delle classi sociali più deboli, oggi sono le vittime di un sistema perverso che in teoria dovrebbe tutelarli e dargli una vita di maggiore benessere ed assistenza, di fatto li toglie alle proprie famiglie perché sono la fonte di ottime entrate per i centri comunitari, le così dette case-famiglia. Sono molti i giudici minorili, i quali decidono sugli affidamenti alle case famiglia e ai centri per la protezione dei minori, che riconducono la loro professione alle strutture stesse o ne sono addirittura i proprietari. Eppure le leggi formalmente ci sono, un po’ come le famose grida dell’ Azzeccagarbugli di manzoniana memoria, ma nessuno le osserva e nessuno controlla i controllori. I nomi di questi giudici sono duecento, secondo le informazioni contenute in un dossier presentato al Consiglio Superiore della Magistratura, per affrontare il problema, dall’associazione “Finalmente liberi Onlus”e operano su tutto il territorio nazionale; quindi il 20% dei giudici minorili è incompatibile col proprio ruolo. Alcuni di questi giudici hanno fondato le strutture, qualcuno ne è addirittura azionista, altri fanno parte del consiglio di amministrazione. Un aspetto inquietante è che i bambini stranieri o i piccoli rom non vengono raccolti dalle strade per sottrarli all’accattonaggio, vengono presi quasi sempre i bambini italiani e a volte sottratti con la frode e la violenza, come mostravano i filmati in un vecchio servizio di Report sui blitz alle disperate famiglie.  E’ un po’ come affidare un bambino ad un pedofilo. Le rette hanno dei costi molto alti si parla addirittura di 400 euro al giorno a minore, un vero grande business! Secondo i dati del Ministero per il lavoro e per le Politiche Sociali i minori tolti alle famiglie sono trentamila. Naturalmente ci sono ottimi centri che lavorano bene. Spesso, come è emerso da molte inchieste televisive tipo Report, i bambini vengono tolti alle famiglie per problemi finanziari, anche se i genitori li mantengono dignitosamente; ma a questo punto invece di smembrare intere famiglie, arrecando enorme sofferenza, perché lo stato, anziché pagare le case-famiglia non dà la stessa retta ai genitori ? Pensare male viene da se.

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