L’Ucraina ha un piano per riprendersi la Crimea

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Le 12 misure per “de-occupare la penisola” esposte dal segretario del Consiglio di sicurezza di Kiev, Oleksiy Danilov, includono la rimozione del ponte di Kerch e il processo agli ucraini che “hanno cominciato a lavorare per il nemico”. Zelensky commemora la liberazione della regione della capitale

AGI – Il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov, ha spiegato nel dettaglio cosa faranno le autorità ucraine per liberare la Crimea.

Il piano prevede 12 misure per “de-occupare la penisola”, ha scritto su Facebook; e in particolare prevede la rimozione del ponte di Kerch, il processo agli ucraini che “hanno cominciato a lavorare per il nemico”, “l’estradizione dalla Russia di tutti quelli sospettati di tradimento, cittadini ucraini o russi” e il rilascio “immediato” di “tutti i cittadini ucraini e tatari di Crimea perseguitati dalla Federazione russa per motivi politici dal 2014 con il risarcimento dei danni morali”.

Un anno fa la liberazione della regione di Kiev

Il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha ricordato oggi la liberazione della regione di Kiev dall’occupazione russa avvenuta un anno fa, che l’amministrazione militare regionale ha definito “un simbolo della capacità dell’Ucraina di vincere la guerra”. “Le prime offensive, i primi successi, i primi territori liberati. Un anno fa abbiamo cacciato gli invasori dalla regione di Kiev”, ha scritto Zelensky in un messaggio su Telegram.

“Popolo ucraino! Avete fermato la piu’ grande forza anti-umana del nostro tempo. Avete fermato una forza che disprezza e vuole distruggere tutto ciò che dà senso alle persone”, ha aggiunto. “E noi libereremo tutte le nostre terre. Riporteremo la bandiera ucraina in tutte le nostre citta’ e comunita’. Faremo tutto il possibile per ripristinare l’Ucraina”, ha assicurato.

La regione di Kiev “è stata una delle prime a subire il flagello degli invasori russi”, che avanzavano da nord verso la capitale “portando morte e distruzione”. I combattimenti nella regione durarono più di un mese e quindici comunità nei distretti di Vyshhorod, Bucha e Brovary furono sotto l’occupazione russa.

Tuttavia, “le forze di difesa hanno inflitto una degna battuta d’arresto al nemico e il 2 aprile 2022 gli ucraini hanno saputo che la regione di Kiev era stata liberata dall’invasore”. Secondo la polizia ucraina, le forze russe hanno ucciso 1.374 ucraini nella regione di Kiev, tra cui 38 bambini, e 280 persone risultano ancora disperse, ha ricordato l’agenzia Ukrinform.

Mosca denuncia: “Munizioni a grappolo su Melitopol”

Le autorità imposte dalla Russia nella regione ucraina di Zaporizhzhia hanno denunciato un attacco con il sistema missilistico statunitense Himars e munizioni a grappolo da parte delle forze di Kiev contro la città di Melitopol Nell’attacco sono rimasti ferite almeno sei persone ed è stato colpito un deposito di locomotive. Il sindaco di Melitopol, Galina Danilchenko, ha aggiunto che uno dei feriti è in gravi condizioni.

Vladimir Rogov, leader del movimento “Insieme alla Russia” a Zaporizhzhia, ha riferito che le forze ucraine hanno bombardato diverse città dell’aerea e Melitopol con sette missili: sei sono stati intercettati dalla difesa anti-aerea russa, uno ha colpito il deposito delle locomotive. Rogov ha aggiunto che il bombardamento è stato condotto dal sistema missilistico americano a lancio multiplo Himars. Secondo i servizi di emergenza provinciali citati dall’agenzia di stampa ufficiale Tass, sono stati danneggiati anche un condominio e un gasdotto.

Bombe russe su Kostiantynivka, sei morti

Sono morte sei persone a Kostiantynivka, nel Donetsk, sotto un bombardamento russo. Lo riferiscono fonti ucraine. Secondo l’ufficio di Zelensky, i russi hanno bombardato la parte centrale della città e sono rimasti danneggiati “16 condomini, otto case private, un asilo e un edificio dell’amministrazione pubblica statale”. Secondo le autorità ucraine, sono rimaste ferite anche 8 persone.

Kostiantynivka, dove vivevano circa 70 mila persone prima della guerra, si trova a soli 20 km da Bakhmut, epicentro dei combattimenti nel settore orientale dell’Ucraina, da almeno otto mesi oggetto di un braccio di ferro tra truppe ucraine e russe.

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