Oggi è  un giorno di festa. Del lavoro e dei lavoratori

Lombardia

Di

Qui a Milano è  una giornata uggiosa. Tutto pare, meno che un giorno di primavera.

Ma  Milàn l’è un gran Milàn, si dice così da sempre. Quasi che il nome della Città e la parola “Lavoro” fossero sinonimi.
Si dice, ma in definitiva è  davvero così, che tutto ciò che comincia a Milano è  sempre il futuro dell’ Italia.
E allora, pensando oggi a tutti coloro che non possono vivere questo Primo Maggio del 2023, ricordiamo che le tante e i tanti che di lavoro muoiono sono troppi, molti. Molti più di quanto si possa continuare a sopportare ancora.

E  allora magari facciamo che da Milano abbia avvio un processo culturale che dall’ anno prossimo il Primo Maggio sia anche la festa del LAVORO IN SICUREZZA.

Non possiamo dimenticare inoltre il lavoro che non c’è. I dati della disoccupazione.
E  allora usciamo da ogni retorica, facciamolo a destra, a sinistra, al centro.
Basta parole, basta retorica. Chiediamolo, facciamolo tutti, ai Sindacati a cui siamo iscritti: basta parole, basta retorica.
Il LAVORO non si crea per decreto, il LAVORO lo crea L’ IMPRESA PRIVATA.

Punto. E a capo dobbiamo scrivere che il ruolo dei governi, per creare LAVORO, è  quello di fare Leggi e Politiche Fiscali che aiutino l’ INTRAPRESA, che di suo ci mette il RISCHIO D’ IMPRESA, a creare LAVORO.
Ricordiamo la formula di Franklin Delano Roosevelt che, a proposito della creazione di lavoro disse: ” … A COSTO DI SCAVARE BUCHE DI GIORNO E RICOPRIRLE DI NOTTE”
Era una metafora, ma significativa.

Ma uno, in Italia, lo prese sul serio:
si chiamava ENRICO MATTEI.

I Maestri li abbiamo e ne abbiamo l’ orgoglio. Seguiamo gli esempi dei grandi Italiani.

Francesco Magisano

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