Il governo difende le misure: riduzione di ulteriori 4 punti del cuneo fiscale e fringe benefit esentasse fino a 3 mila euro per i dipendenti con figli. Il ministro: “Tracciamo un percorso. Aumentano i contratti a tempo indeterminato”
AGI – “Assolutamente no, non si verificherà un aumento della precarietà. È solo una questione legata a come si vuole leggere un percorso. Il dl dignità prevedeva causali solo dopo i 12 mesi, se guardiamo i numeri in questo momento sui contratti a termine questo è un problema confinato al 2,5%, visto che più del 97 % durano meno di 12 mesi perché il ddl dignità prevede le causali solo nella seconda fase da 12 a 24 mesi”. Questa la posizione della ministra del Lavoro, Marina Calderone, intervistata a ’24 Mattino’ su Radio24 e interpellata sul rischio di ulteriore precarizzazione del lavoro con le causali a 12 mesi nei contratti a tempo.
L’intervento fatto ieri delinea una direttrice: affidare alla contrattazione collettiva, nazionale e territoriale, la definizione delle causali. Non vedo tutta questa polemica rispetto al tema della precarietà”, spiega ancora.
“La precarietà – ha aggiunto – nasce anche dall’abuso di una determinata forma contrattuale. Ora con questo decreto cerchiamo di tracciare un percorso. In questo periodo quello che sta aumentando invece è il contratto a tempo indeterminato”.
“La proroga del taglio del cuneo al 7% anche nel 2024? Siamo al lavoro per poterlo fare ma bisogna agire con prudenza, prestando attenzione all’equilibrio dei conti. Il nostro obiettivo è un taglio del costo strutturale sia dal lato dell’azienda che da quello dei lavoratori. Senza un atteggiamento prudente non saremmo qui ad attivare per taglio del 4%”, ha concluso.