I mercanti del dubbio e la scientificità del cambiamento climatico

Attualità & Cronaca

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La Terra si sta scaldando e , il responsabile del cambiamento del clima è l’uomo.

Una ricerca pubblicata su Environmental Research dal titolo,  “ Greater than 99% consensus on human caused climate change in the peer-reviewed scientific literature” (Più del 99% di consenso sui cambiamenti climatici causati dall’uomo nella letteratura scientifica sottoposta a revisione paritaria”.

Come fa la scienza, a diventare scienza? IL gruppo di ricerca conclude il lavoro e restituisce i risultati ai colleghi e alla collettività.

Per essere validato dalla comunità scientifica, la ricerca  viene inviata a una rivista , che la sottopone  alla revisione da parte di colleghi che lavorano nello stesso ambito: è la cosiddetta revisione tra pari, la peer review.

Il revisore è anonimo, e comunica con gli autori tramite una piattaforma e in caso di rifiuto, vengono comunicate le motivazioni.

Cosa comporta la pubblicazione specialmente se la rivista è di una certa autorevolezza ?

Ogni ricercatore ha  il suo H-index (indice di Hirsh) ,che aumenta all’aumentare delle citazioni dei suoi lavori. Probabilità che aumentano con una rivista  con un impact factor più alto.

Nell’editoria accademica l’impact factor è un parametro di sintesi ,che misura il numero medio di citazioni ricevute in un anno da articoli e ricerche pubblicate su riviste scientifiche due anni prima.

La battaglia attuale in Occidente è quella di rendere liberamente accessibili i prodotti della ricerca scientifica, considerati bene comune.

La battaglia per l’open access (l’accesso libero alle pubblicazioni scientifiche) dura da decenni ,ma passi avanti sono stati fatti. In Europa con l’Open Research Europe ,che è una piattaforma di pubblicazioni ad accesso libero , istituita dalla Commissione Europea prevede la libera consultazione e l’accesso ai dati che supportano le ricerche.

 Questa lunga premessa per arrivare , a trattare  quella pianificata azione , su alcuni giornali e tv ,  dei mercanti del dubbio sui cambiamenti climatici.

La cultura del dubbio , per screditare il lavoro di ricercatori che spiegano il cambiamento climatico esponendo dati e, per ammantare di credibilità scientifica le posizioni negazioniste più infondate.

 Nel 99% dei casi le confutazioni vengono da giornalisti, economisti e da qualche professore ordinario di scienze della terra.

 Inutile dire che le tesi negazioniste non sono sottoposte ad alcuna peer review.

La tesi più diffusa dai negazionisti è “ il progressivo raffreddamento del Pianeta in presenza di un aumento della costante solare”.

 IL flusso di energia solare , che attraversa una superficie perpendicolare ai raggi solari , senza effetti di assorbimento e diffusione dell’atmosfera terrestre , è convenzionalmente espresso dalla “costante solare” espressa , in watt per metro quadrato).

IL clima della Terra dipende dalla “ costante solare” , ma anche dall’effetto serra prodotto dai gas serra in essa contenuti.

La costante solare attualmente è pari a 1367 watt/mq ( può variare da circa 1412 Watt/mw di gennaio a 1321 watt/mq di luglio). Negli ultimi 400 milioni di anni la costante solare è aumentata di 50 watt/ mq,  a causa dell’aumento dell’attività del Sole .

L’aumento della costante solare comporta un effetto addizionale di 9 watt/ mq sull’effetto serra naturale terrestre.

Tale aumento della “ costante solare” avrebbe dovuto avere come conseguenza un aumento del riscaldamento del pianeta rispetto , a 100 milioni di anni fa e tale da rendere invivibile il pianeta. Invece si è raffreddato .

 Perché? La risposta è che nell’arco di 350 milioni di anni l’anidride carbonica è diminuita di 10 volte.

Da 3000 ppm (parti per milione. Grammi per tonnellate di “ aria”) a 300 ppm.

Come mai? La causa è stata la fotosintesi clorofilliana delle grandi foreste, in espansione che nel corso di milioni di anni hanno immagazzinato nel suolo e sottosuolo , come materia organica l’anidride carbonica atmosferica che poi , in centinaia di milioni di anni è diventata carbone, petrolio e metano.

L’ultima fase molto calda è stata l’Eocene. Venti milioni di anni fa la concentrazione di CO2 era prossima a 300 ppm comportando il raffreddamento del pianeta e le fasi glaciali e interglaciali.

Da tutto questo possiamo dedurre , che l’aumento della costante solare che avrebbe dovuto surriscaldare il pianeta nel corso degli ultimi 420 milioni di anni è stato annullato dalla drastica riduzione della CO2.

 Dalla rivoluzione industriale in poi sembra proprio che l’attività dell’uomo abbia invertito il processo naturale, che durava da 420 milioni di anni.

 Attraverso l’estrazione dei fossili ha estratto l’anidride carbonica rimettendola, in atmosfera e determinando l’aumento di concentrazione di anidride carbonica passata da 270 ppm a 418 ppm.

La concentrazione attuale di anidride carbonica è grosso modo pari ,a quella che di 20 milioni di anni fa.

IL diritto di sapere e il dovere di imparare  ,per affrontare i grandi problemi attuali : dai cambiamenti climatici alla lotta alle disuguaglianze. IL tempo sta per scadere.

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