I momenti chiave dell’emergenza Covid

Economia & Finanza

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Tutto comincia il 31 dicembre 2019, quando l’Oms viene a conoscenza di preoccupanti casi di polmonite atipica a Wuhan, metropoli cinese di più di 11 milioni di abitanti. L’Italia primo Paese europeo colpito

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© Liu Xiao/XINHUA/Xinhua tramite AFP
– produzione di kit di test dell’antigene per COVID-19 presso un’azienda di apparecchiature mediche a Xi’an, nella Cina nordoccidentale

AGI – L’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, ha rimosso l’emergenza internazionale per la pandemia di Covid-19. Ma come ha sottolineato la responsabile Maria Van Kerkhove, “non si può abbassare la guardia: la fase di emergenza è finita, ma il Covid no“. Di seguito, le principali tappe dell’emergenza.

– EMERGENZA: Il 31 dicembre 2019, l’Oms viene a conoscenza di preoccupanti casi di polmonite atipica a Wuhan, in Cina. Il 7 gennaio 2020 viene identificata la causa: un nuovo virus della famiglia dei coronavirus. Quattro giorni dopo, Pechino annuncia la prima morte ufficiale. Il 23 gennaio Wuhan viene messa in quarantena.

– PANDEMIA: Il virus, ribattezzato Covid-19, si diffonde rapidamente; il 6 marzo l’epidemia supera i 100 mila casi ufficiali in tutto il mondo. L’11 marzo l’Oms dichiara ufficialmente la pandemia.

LOCKDOWN: L’Italia, primo Paese europeo colpito, impone il lockdown al nord, poi esteso a tutto il territorio. Il 16 marzo è il turno della Germania a invitare la sua popolazione a “restare a casa” e il Regno Unito a evitare ogni “contatto sociale”; la Francia si chiude in casa il 17, a seguire l’Ue chiude le frontiere esterne.

All’inizio di aprile, più di 3,9 miliardi di persone, metà della popolazione mondiale, sono costrette o invitate a confinarsi mentre i casi di Covid sono oltre un milione. Le borse crollano, interi settori dell’economia mondiale si fermano, governi e banche centrali annunciano le prime massicce misure a sostegno. Nella primavera del 2020 Stati Uniti e Brasile superano l’Europa per numero di morti.

– PROTESTE ANTI-VAX: Nell’estate del 2020, la recrudescenza dell’epidemia in Europa porta diversi Paesi a imporre l’uso delle mascherine nei trasporti, per strada, nelle scuole o nelle imprese. provocando proteste, a volte anche violente. Proteste analoghe suscita anche l’obbligo di esibire un certificato sanitario o vaccinale per lavorare, viaggiare o accedere a ristoranti.

– VACCINI: Vengono sviluppati a tempo di record, le prime dosi arrivano a fine 2020 in Usa ed Europa. Dopo un inizio lento, le campagne di vaccinazione nei Paesi occidentali accelerano bruscamente nel corso del 2021. Ma su scala globale, l’accesso ai vaccini rimane diseguale: l’Africa ha un tasso di vaccinazione molto basso, 24% rispetto al 64% mondiale (autunno 2022).

IL DIBATTITO SULL’ORIGINE: A gennaio e febbraio 2021 una delegazione dell’Oms indaga sull’origine del Covid-19 in Cina, senza giungere a una conclusione. Da Ginevra, l’agenzia esorta tutti i Paesi a condividere le proprie informazioni, in particolare Pechino e Washington. Nel mondo scientifico è opinione diffusa che la pandemia sia iniziata con la trasmissione del virus da un animale all’uomo, probabilmente nel mercato cinese. Tuttavia, alcuni ricercatori difendono ancora l’ipotesi di una fuoriuscita dal laboratorio di Wuhan.

LE VARIANTI: Nella primavera 2021 appare la variante Delta, molto più trasmissibile, che colpisce in primis l’India e causa nuovi focolai, soprattutto in Russia. Alla fine di novembre, fa la sua comparsa in Africa meridionale una variante ancora più contagiosa, Omicron. Si diffonde in tutto il mondo all’inizio del 2022, causando un record di casi ma con sintomi meno gravi.

– LA NUOVA FIAMMATA IN CINA: L’inflessibile politica “zero Covid” del presidente cinese Xi Jinping provoca nel novembre 2022 un’ondata di proteste senza precedenti dalle mobilitazioni pro-democrazia di Tiananmen nel 1989. In risposta, Pechino allenta le restrizioni e alla fine ne revoca la maggior parte, provocando pero’ un’impennata dei casi, con ospedali sopraffatti e carenza di farmaci. Molti Paesi impongono tamponi negativi ai viaggiatori provenienti dalla Cina all’inizio del 2023.

– REVOCA DELLE MISURE E FINE ALLERTA MASSIMA – A marzo l’Oms assicura che presto il Covid non sarà più pericoloso dell’influenza stagionale. A poco a poco, i Paesi revocano lo stato di emergenza sanitaria e le misure anti-Covid. Il 5 maggio l’Oms decide di revocare il livello massimo di allerta. Il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus stima che la pandemia abbia ucciso “almeno 20 milioni” di persone, quasi il triplo del bilancio ufficiale.

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