I sieropositivi in Francia potranno entrare nell’esercito

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Il ministro della Difesa, Sebastien Lecornu, ha riferito di aver firmato “un provvedimento per rivedere l’insieme dei criteri attitudinali per entrare nelle forze armate” e per mettere quindi fine a quella che per molti era una vera discriminazione

AGI – I criteri di ammissione nelle forze armate saranno modificati per porre fine a discriminazioni di principio, consentendo cosi’ l’ingresso di persone sieropositive nell’esercito, nella gendarmeria e nei vigili del fuoco di Parigi e Marsiglia. Lo ha annunciato il ministro della Difesa, Sebastien Lecornu, in dichiarazioni rilasciate all’emittente France 2 nel giorno delle commemorazioni dell’armistizio dell’8 maggio 1945. L’esponente di governo ha riferito di aver firmato “un provvedimento per rivedere l’insieme dei criteri attitudinali per entrare nelle forze armate”.

Finora il ministero delle Forze armate, il cui servizio sanitario regolamenta anche il reclutamento di gendarmi e vigili militari, si è sempre rifiutato di modificare il dispositivo di attitudine fisica utilizzato in diverse professioni del servizio pubblico, noto come “Sigycop”. Concretamente, al momento della visita medica di ingresso nelle forze armate, ogni candidato che si dichiara sieropositivo viene valutato come “inadatto” e con un punteggio basso.

Merci à @SebLecornu de répondre à ma proposition et ainsi permettre aux personnes séropositives d’intégrer les rangs de la @Gendarmerie et des sapeurs-pompiers militaires. Il était temps de mettre fin à cette interdiction injuste. https://t.co/u3OED1drFE

— Gérald DARMANIN (@GDarmanin) May 8, 2023

All’inizio del 2023, nell’ambito di un ricorso presentato fine 2020 da sette organizzazioni Lgbt+, i magistrati del Consiglio di Stato hanno lasciato intendere che si tratta di una discriminazione. In realtà un primo cambiamento per quanto riguarda la presenza di sieropositivo nel settore difesa è già intervenuto nel novembre 2022, quando il criterio è stato rimosso per il reclutamento degli agenti di polizia.

Nei giorni scorsi il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, ha proposto al collega Lecornu di porre fine a criteri di assunzione che escludono le persone sieropositive da gendarmeria e da altri corpi militari, quali i vigili del fuoco. “Questo stato di cose legato allo status militare e ai vincoli che esso impone, sembra dover evolvere”, aveva valutato il ministro dell’Interno in una lettera indirizzata al collega incaricato della Difesa.

La legge vigente prevede che la valutazione di un’incapacità fisica “sia oggetto di un esame individualizzato e dettagliato” rispetto alla patologia del candidato e alla funzione che intende esercitare, e che tenga conto anche “dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche e mediche”. Per giunta gli ultimi studi scientifici hanno dimostrato che le persone sieropositive che ricevono un trattamento antiretrovirale hanno una carica virale non rilevabile e non trasmettono l’Hiv.

Sulla base di queste valutazioni, nei giorni scorsi rappresentanti di associazioni Lgbt+ hanno avuto colloqui col ministro Lecornu, che ha argomentato che “il trasporto dei trattamenti sul terreno operativo poneva problemi logistici”, ma i membri dei collettivi di difesa dei diritti hanno replicato che “le operazioni esterne riguardano solo una parte dei soldati mentre buona parte degli altri rimane negli uffici”. Oggi il ministro competente ha confermato che un decreto di modifica delle regole di assunzione “verrà pubblicato nei prossimi giorni”.

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