Il Capo dello Stato ha ricordato che la Russia ha creato un enorme problema di sicurezza in Ue e nel mondo. “Dobbiamo lavorare in modo intenso ed equilibrato per prefigurare da adesso la fase della fine della guerra quando avverrà” ha poi aggiunto
AGI – La Russia da qui è a un passo e la speranza è che a Mosca torni la razionalità, dopo aver portato le tenebre nel cuore dell’Europa. Sergio Mattarella continua le sue visite di Stato in paesi vicini al conflitto: tre settimane fa la Polonia, ora la Norvegia. E la sensazione è che il lavorio per far terminare una guerra pericolosa per la stabilità europea sia quanto mai presente nelle agende internazionali.
Nel week end a Roma atterrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che sarà ricevuto dalla premier Giorgia Meloni e dal Papa e potrebbe vedere anche Mattarella. Il presidente della Repubblica, che da sempre condanna con fermezza l’invasione russa lo dice chiaro e tondo: “contrastare la politica di aggressività della Russia è un passo necessario per evitare che la violenza diventi un sistema”, ma questo “non ci deve distogliere dalla ricerca di un approdo di pace”.
La Russia ha creato un enorme problema di sicurezza in Ue e nel mondo, tanto che paesi prima neutrali come Svezia e Finlandia sono entrati nella Nato, ora “dobbiamo lavorare in modo intenso ed equilibrato per prefigurare da adesso la fase della fine della guerra quando avverrà”. Nel premier norvegese il Presidente ha trovato orecchie attente.
Oslo storicamente ha rapporti stretti con la Russia, con la quale condivide 200 km di confine, e per il laburista Jonas Gahr Stre, pur nella differenza tra aggredito ed aggressore, si deve cominciare a ragionare su quale sia il possibile punto di caduta per una soluzione, perché una soluzione militare non sarà definitiva.
“Oggi Norvegia e Italia sono unite nella lotta contro le tenebre che l’insensata aggressione della Federazione Russa all’Ucraina cerca di portare nel nostro continente” ha ribadito Mattarella durante il brindisi in occasione del pranzo di stato offerto da reali norvegesi. Insieme nella Nato, con una risposta immediata “i nostri Paesi hanno dato concreta prova di voler garantire in maniera inequivoca la difesa della democrazia e dei propri valori fondamentali, e di saper interpretare al meglio il proprio ruolo storico di sostenitori della libertà e della pace, per sé stessi e per i membri di tutta la più grande comunità internazionale”.
La Norvegia ha garantito con un voto bipartisan la fornitura di armamenti a Kiev per i prossimi cinque anni e all’indomani dell’invasione ha aumentato di quasi il 10% la fornitura di energia all’Europa per garantire l’indipendenza da Mosca. “La decisione della Russia è stata irrazionale nelle motivazioni e nei comportamenti, ci auguriamo che a Mosca tornino elementi di razionalità” è la speranza espressa da Mattarella e condivisa dai vertici norvegesi.
La visita di Stato ha confermato l’identità di vedute su tutti i capitoli bilaterali, a cominciare dalla collaborazione sull’energia, nuova frontiera di partnership scientifiche e industriali, con una attenzione particolare, ha sottolineato Mattarella, a non rallentare l’attenzione alle rinnovabili e alla diversificazione pur garantendo sicurezza e indipendenza.
E proprio per dare un esempio concreto dell’impatto delle energie rinnovabili sulla vita quotidiana, il principe ereditario Haakon ha accompagnato il Presidente in un breve e silenziosissimo giro su uno dei nuovi traghetti elettrici che solcano il fiordo di Oslo