La furia di Mawar si dirige verso le Filippine e Taiwan

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Il tifone, classificato di quarto livello su cinque, con venti fino a 225 chilometri l’ora, ha lasciato l’isola di Guam dove ora è cominciata la conta dei danni: alberi sradicati, veicoli ribaltati, pannelli solari che volano in aria

AGI – Sull’isola di Guam è cominciata la conta dei danni dopo il passaggio del tifone Mawar, classificato di quarto livello su cinque, con venti fino a 225 km/h. Le autorità del territorio americano nel mezzo del Pacifico hanno dichiarato di aver “sfidato la tempesta” che si sta spostando in direzione delle Filippine e di Taiwan, con venti ancora più potenti, fino a 240 km/h.

Sull’isola di Guam immagini disponibili sui social media mostrano alberi sradicati, veicoli ribaltati, pannelli solari che volano in aria, un muro che crolla sotto la pressione del vento e onde alte diversi metri che si infrangono furiosamente sulle coste.

“Ora continuiamo a concentrare i nostri sforzi sulla riparazione delle infrastrutture e sul ripristino dei servizi ai residenti”, ha dichiarato su Instagram il governatore dell’isola, Lou Leon Guerrero. “Voglio ringraziarvi tutti per aver preso tutte le misure precauzionali prescritte e (per) aver sfidato la tempesta ancora una volta”, ha aggiunto la stessa fonte. I residenti dell’isola di 170 mila abitanti hanno segnalato un miglioramento della situazione, con i venti che si sono “finalmente calmati” secondo testimonianze locali.

Decine di migliaia di case rimangono senza elettricità oggi, secondo la Guam Power Authority, il fornitore di energia elettrica dell’isola, che ha affermato che è stato evitato un blackout, riconoscendo che i tagli “rendono difficili le operazioni” condotte dopo il passaggio di Mawar durante la notte da mercoledi’ a giovedi’. Le condizioni oceaniche rimangono pericolose, anche per le navi di grandi dimensioni, secondo il National Weather Service.

Alle 13:46 ora locale (0346 GMT), il tifone si trovava a circa 217 km a Nord-Ovest di Guam, hanno detto i meteorologi. I modelli meteo suggeriscono che Mawar, che dovrebbe mantenere la sua intensità per i prossimi due giorni, si sta dirigendo verso Taiwan e le Filippine. Prima dell’arrivo del tifone, il governatore di Guam si era preoccupato per l’incolumità degli abitanti. Mawar è “la tempesta più potente degli ultimi 20 anni”, aveva annunciato Lou Leon Guerrero.

Martedì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato lo stato di emergenza in modo che il governo federale possa accelerare gli aiuti e i soccorsi sull’isola. “La Casa Bianca è in stretto contatto con il governo di Guam e ha offerto tutto il supporto necessario”, ha insistito ieri da Washington la portavoce Karine Jean-Pierre.

Persa nel mezzo del Pacifico, Guam si trova vicino alla Fossa delle Marianne, a più di 6 mila km a Ovest delle Hawaii e a circa 1.500 km a Est delle Filippine. Oltre al turismo, l’esercito americano è uno dei polmoni per l’economia del territorio. Quasi 22 mila soldati e le loro famiglie sono di stanza sull’isola, che vede passare bombardieri a lungo raggio e sottomarini di attacco nucleare. Guam ospita anche le principali riserve di carburante e munizioni degli Stati Uniti nel Pacifico.

“Tutti gli aerei militari sono decollati o sono stati collocati in hangar protettivi e tutte le navi militari sono state messe in mare prima dell’inizio dei venti dannosi”, ha detto la portavoce dell’area Katie Koenig. Secondo lei, il resto del personale “è stato incaricato di ripararsi sul posto”. Ma i militari “si addestrano regolarmente per reagire ai disastri naturali” e sono pronti a schierarsi per aiutare la popolazione “una volta data la fine dell’allerta”.

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