Diritti persona. Pittaro (garante): carceri e cpr sovraffollati in Fvg

Friuli Venezia Giulia

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Presentata relazione 2022 a Ufficio presidenza Consiglio
regionale

(ACON) TRIESTE – Una cabina di regia per coordinare le
politiche sui minori. Una maggiore attenzione al diritto di
mobilità delle persone disabili. Ma anche e soprattutto
interventi concreti per ridurre il cronico sovraffollamento delle
strutture carcerarie, prestando poi attenzione alla
“contraddizione giuridica” del Cpr di Gradisca.

Sono alcune delle proposte contenute nella relazione annuale
presentata nei giorni scorsi all’Ufficio di presidenza del
Consiglio regionale dal Garante dei diritti della persona, Paolo
Pittaro, e relative ai suoi tre ambiti di competenza che sono la
funzione di garanzia per bambini e adolescenti, per le persone a
rischio di discriminazione e per le persone private della libertà
personale.

Nell’esposizione orale al presidente Mauro Bordin e agli altri
membri dell’Up, Pittaro si è soffermato in particolare su
quest’ultima funzione, affrontando anche il tema del Cpr di
Gradisca al centro delle cronache recenti: “Lì c’è un problema di
fondo – ha osservato il Garante – in quanto si parla di
detenzione amministrativa per gli ospiti, ma se si tratta di
detenzione questa non può essere amministrativa, anche se viene
validata da un giudice di pace”. “La struttura è retta da un ente
privato – ha aggiunto Pittaro – e quando sorge qualche problema
bisogna per forza chiamare i Carabinieri. Molti ospiti sono
violenti, danneggiano le cose, e nessuno di loro vuole tornare in
patria. Tra l’altro i rimpatri sono difficili, perché c’è bisogno
di specifici protocolli con i vari Stati, e il costo del
rimpatrio è enorme per lo Stato, in termini finanziari e di
impiego di personale”.

Quanto alle case circondariali, il Garante invita a prendere
maggiore consapevolezza della grave situazione di
sovraffollamento, che vede il Fvg costantemente tra le prime
regioni in Italia in questa classifica. C’è poi il problema della
carenza di direttori (“Solo due strutture dispongono di una
persona di ruolo”), di personale educativo e di personale
penitenziario, mentre qualcosa si sta muovendo sul fronte
dell’edilizia. A fronte di queste criticità si chiede alla
Regione di “investire in figure professionali e progetti
strutturati quali agenzie di rete, operatori del territorio,
psicologi penitenziari” come avvenuto in altri territori. E si
propone la ripresa dei corsi professionali che erano stati
interrotti durante la pandemia. Sollevata anche la questione
dell’accoglienza di genitori detenuti con bambini al seguito, in
quanto in tutta la regione non vi è un istituto a custodia
attenuata per detenute madri.

Dopo aver ribadito “le criticità riferite all’effettività
dell’azione del Garante”, in virtù delle carenze di organico che
“attualmente, a fronte dei pensionamenti succedutesi nel tempo,
vedono solo 3 persone a supporto esclusivo dell’organismo”, la
relazione sviluppa una serie di proposte anche negli altri
settori di competenza.

Premettendo che nel campo della tutela di bambini e adolescenti
“le competenze sono in capo a molteplici soggetti, con un alto
rischio di sovrapposizioni o di conflitti, e dunque di perdita di
efficacia”, Pittaro auspica una serie di misure tra le quali una
maggiore dotazione di risorse umane e finanziarie per i Servizi
sociali e sanitari, investimenti nell’area della prevenzione e
della promozione, il rafforzamento dell’esperienza dei “gruppi di
parola” che servono a migliorare le condizioni dei figli
coinvolti nello scioglimento dell’unità familiare, interventi di
sensibilizzazione e formazione sul versante dell’affido
familiare. Suggerimenti arrivano anche in relazione alla gestione
dei minori stranieri non accompagnati, in particolare sul fronte
dell’incremento del numero di tutori volontari, oggi ancora
troppo pochi sul territorio. Concretamente, il Garante propone di
intervenire sul fronte dei permessi di lavoro e del rimborso
delle spese sostenute per l’esercizio della funzione tutoria,
sulla scorta delle previsioni di legge nazionali.

Quanto alla sua funzione anti-discriminazione, il Garante si
concentra quest’anno sulla tutela delle persone con disabilità,
per quanto riguarda da una parte accessibilità e diritto di
mobilità, dall’altra l’incremento dei servizi scolastici di
sostegno, in grado di garantire l’effettiva partecipazione e
inclusione degli alunni.
ACON/FA-fc

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