Trump si è dichiarato non colpevole

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Sono 37 i capi d’accusa contestati dalla corte federale di Miami, Florida, dove l’ex presidente degli Stati Uniti si è presentato

Donald Trump

AGI – Attraverso uno dei suoi avvocati, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è dichiarato non colpevole di tutti i reati che gli sono stati contestati. Sono 37 i capi d’accusa contestati dalla corte federale di Miami, Florida, dove l’ex presidente degli Stati Uniti si è presentato.

Trentuno sono legati all’aver portato via dalla Casa Bianca documenti che andavano consegnati ai National Archives, gli Archivi di Stato; cinque riguardano il tentativo di ostacolare la giustizia e trattenere documenti “riservati” e due sono relativi a false dichiarazioni rese alla Fbi dallo stesso Trump e dal suo aiutante, Walt Nauta.

“Abbiamo un governo fuori controllo” e “abbiamo un Paese che è corrotto”. Sono due delle frasi che Donald Trump ha pronunciato, dopo essere uscito dalla corte federale. Trump si è fermato in un ristorante cubano, lungo la strada verso il suo resort, e ha salutato i suoi sostenitori, intrattenendosi con loro. A un certo punto hanno cantato “happy birthday to you”, visto che l’ex presidente compirà domani 77 anni.

L’incriminazione

Trump “ha violato la sicurezza nazionale” degli Stati Uniti d’America. Questa la tesi del procuratore speciale Jake Smith nel corso di un breve intervento, durato appena due minuti e mezzo, in cui ha confermato ufficialmente che l’ex presidente è incriminato per aver violato le norme sulla sicurezza nazionale e per aver preso parte a un tentativo per “ostacolare la giustizia”, cioè le ricerche dei documenti da parte del dipartimento della Giustizia e dell’Fbi. In quel “ha violato la sicurezza nazionale” c’è tutto il peso delle accuse mosse al tycoon.

Tra i file con informazioni sensibili c’erano documenti riguardanti i programmi nucleari Usa; dossier su potenziali rappresaglie di Washington e dei suoi alleati davanti a attacchi militari e descrizioni dettagliate delle vulnerabilità degli Usa e dei suoi alleati. Documenti delicati che Trump aveva affastellato in luoghi incongrui. Alcuni fascicoli, racchiusi in scatole bianche da archivio, sono stati trovati nella White and Golden Ballroom, una delle sale scintillanti di Mar-a-Lago, dove si tenevano feste di matrimonio.

I supporter del tycoon

Centinaia di sostenitori di Donald Trump si sono radunati nell’area vicino alla corte federale di Miami dove l’ex presidente si è consegnato alle autorità e dove il giudice gli ha letto i trentasette capi di imputazione per cui è stato incriminato. Molti hanno indossato il cappellino rosso con scritto “Make America Great Again” e sventolato bandiere degli Stati Uniti o con il nome “Trump”.

“Le persone che hanno in carico il nostro Paese non amano l’America, odiano Donald Trump”. Lo ha detto l’avvocata Alina Habba, ora portavoce dell’ex presidente degli Stati Uniti, in una dichiarazione fuori dalla corte federale di Miami. Habba ha fatto riferimento ai procuratori di New York, Miami, Washington e di Atlanta, Georgia, che hanno avviato indagini su Trump.

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