«Dove nascono i diritti umani universali?

Diritti & Lavoro

Di

ROMA –  25°Anniversario della firma dello “Statuto di Roma” per l’approvazione della Corte Penale Internazionale, competente a giudicare i crimini di guerra ed i più gravi crimini contro l’intera comunità internazionale.

L’Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori (OSCAD), organismo interforze istituito nel 2010 dall’allora Capo della Polizia Antonio Manganelli per tutelare la sicurezza delle persone appartenenti a “categorie vulnerabili”, ha realizzato, in occasione dell’evento, un dossier contenente, tra l’altro, un report internazionale sul contrasto ai crimini d’odio svolto in base alle informazioni fornite dalle forze di polizia di 73 Paesi del mondo, con l’obiettivo di comprendere e illustrare le varie modalità con cui gli Stati, ma in particolare le Forze di Polizia, prevengono e contrastano i crimini d’odio. Partendo da un’analisi del “sistema Italia” è stato, quindi, sinteticamente analizzato, per ogni Paese, il sistema di prevenzione e contrasto a tali reati, comparando i seguenti aspetti: previsione di una normativa che criminalizzi gli atti discriminatori e tuteli le vittime più vulnerabili; presenza di un organismo di Polizia dedicato al monitoraggio, prevenzione e repressione degli “hate crimes”; istituzione di “Equality Body” o organismi statali impegnati nel rispetto dei diritti umani da parte dello Stato; eventuale esistenza di “best practices” in materia di crimini d’odio.

Dai dati dello studio è emerso quanto segue:

  • 20 Stati dispongono di organismi di polizia specializzati nel contrato dei crimini d’odio mentre sono in atto, in numerose realtà nazionali, processi di riorganizzazione per creare unità dedicate a combattere tale fenomeno;
  • 63 Stati hanno istituito “Equality Bodies” o altri organismi che si occupano della promozione della parità di trattamento di tutte le persone, fornendo assistenza e supporto alle vittime di discriminazione e violazioni dei diritti umani;
  • 37 Paesi dispongono di “best practices” per la lotta ai crimini d’odio e alcuni rappresentano un punto di riferimento a livello internazionale nel contrasto al fenomeno ed a tutte le forme di discriminazione;
  • 65 Paesi dispongono di previsioni normative volte a prevenire e trattare forme di discriminazione diverse ed in altre realtà nazionali sono in atto analoghi percorsi legislativi.

Nella circostanza si forniscono, di seguito, i dati relativi alle segnalazioni sui crimini d’odio gestite dall’OSCAD dal 2010 al 2022.

I dati delle segnalazioni OSCAD (2010-2021*)

Dati relativi alle segnalazioni gestite dall’OSCAD (2010-2022)*

  A. Totale segnalazioni (crimini/discorsi d’odio – reati non discr. – discr. non reato)
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 Tot.
27 193 125 419 455 409 275 135 516 639 561 475 362 4.591
  B. Segnalazioni relative a crimini o discorsi d’odio (tutti gli ambiti)  
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 Tot.
12 82 64 237 252 242 160 106 374 535 454 390 313 3.221

Di cui:

  B.1 Segnalazioni relative a crimini o discorsi d’odio per razza/etnia/nazionalità
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 Tot.
8 51 32 143 161 176 83 49 194 252 206 165 108 1.628
  B.2 Segnalazioni relative a crimini o discorsi d’odio per credo religioso
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 Tot.
1 21 13 40 58 21 25 17 101 105 148 138 93 781
  B.3   Segnalazioni relative a crimini o discorsi d’odio per orientamento sessuale  
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 Tot.
3 8 13 46 27 20 20 14 48 95 61 79 67 501
  B.4   Segnalazioni relative a crimini o discorsi d’odio per identità di genere  
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 Tot.
0 1 2 2 2 2 2 2 2 10 8 7 13 53
  B.5   Segnalazioni relative a crimini o discorsi d’odio per disabilità  
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 Tot.
0 1 4 6 4 23 30 24 30 95 44 25 35 321

Si evidenzia che la somma dei reati di cui alle lettere B1+B2+B3+B4+B5 non corrisponde al totale reati di cui alla lettera B per la presenza di segnalazioni relative a cc.dd. discriminazioni multiple, ossia concernenti più ambiti discriminatori (ad esempio: un’aggressione ai danni di una persona di colore omosessuale corrisponderà a due ambiti discriminatori, razza ed orientamento sessuale).

  C.   Segnalazioni relative a reati NON discriminatori o discriminazioni NON reato  
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 Tot.
15 111 61 182 203 167 115 29 142 104 107 85 49 1.367

 

*N.B. Per quanto attiene ai dati relativi al 2022, si evidenzia che si tratta di dati non consolidati, ossia passibili di aggiornamenti conseguenti ad eventuali sviluppi investigativi con particolare riferimento ai 16 casi tuttora in trattazione.

I valori di cui alla lettera A, corrispondono alla somma di quelli di cui alle lettere B+C.

I dati OSCE

A partire dal 2014 (dati 2013), OSCAD elabora il contributo del Dipartimento della P.S. per la raccolta annuale dei dati sui crimini d’odio effettuata dall’OSCE pubblicati sul relativo sito internet (http://hatecrime.osce.org/italy).

A tal fine, vengono trasmessi i dati ufficiali SDI (Sistema d’Indagine) del CED interforze relativi ai reati con finalità discriminatorie che hanno “copertura normativa”, ossia quelli di matrice etnico-razziale, nazionale, religiosa e nei confronti di appartenenti a minoranze linguistiche nazionali, nonché quelli commessi nei confronti di persone disabili. Alcuni limiti di tipo normativo e strutturale, rendono attualmente impossibile distinguere le specifiche finalità discriminatorie (ad esempio: quante violazioni riguardino, rispettivamente, “razza”, etnia, nazionalità e religione e, in riferimento a tale ultimo ambito, quante siano riferibili ad antisemitismo, islamofobia, odio anticristiano…). Tali dati, vengono integrati con quelli relativi al monitoraggio effettuato dall’OSCAD sulle segnalazioni pervenute in materia di orientamento sessuale ed identità di genere (ambiti privi di specifica copertura normativa in cui l’attività dell’Osservatorio risulta essere essenziale per misurare, seppure in modo parziale e non ufficiale, la portata del fenomeno.

Tuttavia giova precisare che i dati comunicati all’OSCE non forniscono un quadro avente valore statistico sul fenomeno. Atteso questo, il sensibile incremento dei casi complessivamente segnalati all’organizzazione internazionale, non è correlabile statisticamente ad un proporzionale aumento dei crimini d’odio nel nostro Paese, ma, piuttosto ad un significativo miglioramento del sistema di monitoraggio.

In ogni caso, occorre evidenziare che la raccolta dei dati sui crimini d’odio presenta – anche a livello internazionale – numerose criticità alle quali, da tempo, si sta cercando di porre rimedio attraverso gruppi di lavoro istituiti ad hoc per verificare la possibilità di adottare metodologie di raccolta dati condivise; d’altro canto, sul piano nazionale, si sta verificando la possibilità di intervenire attraverso criteri procedurali, che attengono precipuamente alle modalità di inserimento dei dati nel sistema.

Da ultimo, è opportuno evidenziare che, nel mese di marzo 2021 – in linea con gli specifici impegni in materia di pubblicazione di dati sugli hate crimes da tempo assunti, in campo internazionale, dal nostro Paese – i dati relativi alle segnalazioni gestite dall’OSCAD e i dati sui crimini d’odio comunicati all’OSCE sono stati pubblicati sul sito internet del Ministero dell’Interno. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube