Premio Bocca Milano: due artisti baresi selezionati 

Arte, Cultura & Società

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Due artisti baresi, Pino Verrastro ed Enzo Varricchio, sono stati selezionati dalla giuria del prestigioso premio d’arte meneghino indetto annualmente dalla storica Libreria Bocca edificata nel 1700 nella Galleria Vittorio Emanuele.

Il titolo dell’opera selezionata è “E.V.O.L.ution”.

 Pino Verrastro ed Enzo Varricchio,  sono un duo artistico consolidato da numerose collaborazioni e ultimamente dedito a una nuova visione dell’arte metafisica, da loro definita “Neometafisica” o “Tecnometafisica”. Una visione che va al di là degli schemi consolidati e dei luoghi comuni, stravolgendo la visione per catturare le intime essenze delle cose.

“E.V.O.L.ution” si inserisce nel discorso concettuale inaugurato a Milano da Maurizio Cattelan con l’opera L.O.V.E. installata nel 2010 in piazza della borsa, invertendone l’acronimo in E.V.O.L. con l’aggiunta di “ution”, a significare la migrazione evolutiva di senso del modello cattelaniano dal centro borghese meneghino al panorama tecnocratico della nuova City Life, stavolta capovolgendo la posizione dell’ormai iconico dito medio superstite, ora collocato a puntello di una nuova creatura tecnologica, un “monstrum” generato dalla futura visione della Città.

La sensazione di straniamento e di sospensione metafisica che provoca la visione dell’opera intende riflettere sulla progressiva deumanizzazione che la megalomania urbanistica comporta, enfatizzando il dito medio su cui si sta costruendo il futuro anche dei nostri rapporti sociali, sempre più difficoltosi e rerefatti dal gigantismo multinazionale.

E’ un’opera di denunzia, di nostalgia, di sconfitta. 

 GLI AUTORI.

Pino Verrastro

Psichiatra, artista, arteterapeuta. Era ancora un bambino quando cominciò a raffigurare la figura femminile con la matita e la china. Poi gli “Acquerelli romantici” e le illustrazioni di libri, al principio degli anni Ottanta, seguiti dagli studi sulla pittura medievale e fiamminga su tavola lignea e dalle opere realizzate per la committenza ecclesiastica, fino all’adesione al movimento “Arte Reale” a fine millennio. Al contempo, maturava esperienze sul campo nel laboratorio di Arte – terapia nel dipartimento di psichiatria della facoltà di medicina dell’Università di Bari. Fotografia e Computer art sono gli strumenti di lavoro dell’ultimo decennio in cui ha elaborato una concezione neometafisica dell’arte. 

Enzo Varricchio

Scrittore, giurista, giornalista pubblicista, art advisor, conduttore televisivo. È  fondatore e presidente onorario del Centro Studi di Diritto delle Arti, del Turismo e del Paesaggio, direttore della rivista di cultura “Scripta Moment”È autore di articoli e saggi di etica, critica d’arte, diritto dei beni culturali, economia della cultura e svolge intensa attività di divulgazione e ricerca. Collabora con i quotidiani nazionali “IL DUBBIO” e “Il Corriere nazionale”. È considerato tra i pionieri del diritto museale. Il suo romanzo “Quell’estate prima della fine del mondo” (ed. G. Laterza, 2011) fu definito “profetico” dal The Wall Street Journal di New York. Tra i suoi ultimi lavori citiamo: «Post Covid 19: 10 cose da fare subito» (Edizioni Scripta Moment), «Che cos’è arte oggi» (Fondazione CEA – Editoriale Giorgio Mondadori), e il catalogo d’arte “God not Good – Concept Photos di Enzo Varricchio e Pino Verrastro” (Ed. Scripta Moment).  

Il progetto “Città Metafisiche”

Pino Verrastro –  Enzo Varricchio

Dopo la scuola pittorica novecentesca inaugurata da Giorgio de Chirico, Sironi, Carrà che porta questo nome, la metafisica rinasce in arte, utilizzando nuove tecnologie per esprimere concetti e interpretare l’essenza intima della realtà del nostro tempo al di là delle apparenze.

La pittura metafisica del XX secolo nacque in Italia proprio nelle città, si ambientò in piazze deserte, stazioni ferroviarie, torri, statue e monumenti, menomati dall’assenza del protagonista urbano per eccellenza: l’uomo. Straniamento, enigma e solitudine furono i suoi temi prediletti, inconscio e sogno le sue fonti ispirative, manichini, statue, ombre e figure mitologiche i suoi personaggi.

Pino Verrastro ed Enzo Varricchio da un lato denunciano le distorsioni del turismo mordi e fuggi e l’assenza di vere politiche culturali, dall’altro si sforza di immortalare la bellezza fugace e rarefatta di scorci poco noti, edifici storici dimenticati, architetture futuriste di una città che si sta trasformando, dai molti volti, alcuni di essi sottovalutati

Verrastro/Varricchio metafisicizzano la città, svuotandola per mitizzarne l’antica essenza, prima che vada perduta, per musealizzarla. Fotografando i dettagli di alcuni edifici, ingrandendoli, assemblandoli o sdoppiandoli, fissa lo stato delle cose, documenta l’identità della città con un’alta operazione concettuale che la consegnerà ai posteri come un monumento di ciò che era, l’attimo prima che tutto cambi.

Quella di Verrastro/Varricchio è una “tecnometafisica”, visto l’uso della videografica, metafisica modernizzata. Non è pittura, ma computer art, fotografia modellata non dal diaframma ma dalla mente dell’artista, quadro nel quadro, manipolazione imagopoietica, concettuale e idealistica.

“E.V.O.L.ution”, di Pino Verrastro & Enzo Varricchio

 (ciclo “Città tecnometafisiche), 2022

fotocomposizione su forex, 2022

Premio d’arte Bocca 1997-2023

Opera selezionata dalla Giuria

In esposizione dal 25/06/2023

presso Libreria Bocca – Locale storico d’Italia

Galleria Vittorio Emanuele II, n. 12 MILANO

A Bari in galleria Formaquattro Arte

 

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