Giustizia, Tajani: “Ora la separazione delle carriere, era il sogno di Silvio”

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Il ministro degli Esteri al Messaggero: “Nordio è un magistrato, è evidente che nessuno cerca vendette contro i magistrati”

AGI – Il vicepremier e ministro degli Esteri di Forza Italia, Antonio Tajani, in un’intervista al ‘Messaggero’, esclude che ci sia l’intenzione di colpire l’autonomia della magistratura ma ribadisce l’impegno del governo sulla riforma della giustizia con la separazione delle carriere tra giudici e pm che “era un sogno di Berlusconi”.

“Non vedo alcun attacco contro i magistrati”, spiega. “Andremo avanti con la riforma della Giustizia che e’ un preciso impegno preso di fronte agli elettori“. “Il ministro Nordio è un magistrato, è evidente che nessuno cerca vendette contro i magistrati. Le riforme possono piacere o meno, per noi è importante distinguere i ruoli costituzionali. Il Parlamento fa le leggi, i magistrati le applicano”.

“Semplicemente – aggiunge – bisogna ristabilire un principio costituzionale: deve essere un giudice terzo a decidere se sei innocente o colpevole. È impensabile che due magistrati che magari sono stati pm assieme si facciano carico dell’accusa e del giudizio”.

Per quanto riguarda gli ultimi casi, Tajani dice di considerare chiusa la vicenda Santanché: “fanno fede le parole del ministro. È una questione di principio: siamo garantisti, non si e’ colpevoli fino al terzo grado di giudizio”, e per quanto riguarda l’imputazione coatta di Delmastro, commenta: “mi limito a dire che trovo singolare l’imputazione coatta di Delmastro. Il Gup non puo’ diventare un nuovo Pm”. Infine sull’inchiesta sul figlio di Ignazio La Russa, il vice premier si limita a dire: “non ho elementi per commentare”.

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