Un enorme oggetto misterioso è approdato sulle spiagge dell’Australia

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Giallo dopo il ritrovamento di un grosso cilindro metallico sulla costa occidentale. Alla popolazione è stato chiesto di non avvicinarsi

AGI – Il ritrovamento di un grosso cilindro metallico non meglio identificato su una spiaggia della costa occidentale dell’Australia si sta trasformando in un giallo che suscita curiosità anche fuori dai confini nazionali. Le autorità stanno indagando e per precauzione hanno decretato il divieto di avvicinarsi all’oggetto misterioso.

L’imponente cilindro metallico con una sommità a forma di cupola misura due metri e mezzo di lunghezza e larghezza ed è stato scoperto dai residenti sulla spiaggia di Green Head, non lontano da Jurian Bay, nell’Australia Occidentale, 250 km a Nord di Perth.

Dopo averlo avvistato in riva al mare è starto trascinato sulla riva ed è stato dato subito l’allarme alla polizia che ha predisposto un perimetro di sicurezza.

“Vogliamo rassicurare la comunità che stiamo lavorando attivamente con varie agenzie federali e statali per determinare l’origine e la natura dell’oggetto”, hanno dichiarato le forze dell’ordine a un’emittente locale.

Secondo le prime indicazioni, non si tratterebbe di un oggetto proveniente da un aereo commerciale. A monitorare e collaborare all’indagine c’è anche l’Agenzia spaziale australiana, secondo la quale “potrebbe provenire da un veicolo di lancio spaziale straniero, motivo per cui stiamo collaborando con controparti di altre nazioni che potrebbero essere in grado di fornire maggiori informazioni”.

Per precauzione, data l’origine sconosciuta dell’oggetto, la stessa agenzia ha sottolineato che “bisogna evitare di manipolarlo o di spostarlo” e ha chiesto alla popolazione di “segnalare alle autorità eventuali ulteriori detriti sospetti”.

Quello che preoccupa le autorità è che se l’ipotesi del serbatoio di carburante venisse confermata, l’oggetto potrebbe contenere sostanze tossiche. Sul cilindro gli investigatori stanno cercando un numero di serie o di catalogo per identificarne l’origine. Inoltre sono state formulate diverse altre ipotesi più o meno coerenti.

Secondo Geoffrey Thomas, esperto di aviazione citato dalla stampa locale, il cilindro metallico potrebbe essere il serbatoio del razzo indiano Chandrayaan-3, partito verso la Luna venerdì 14 luglio e caduto nell’Oceano Indiano meno di un anno fa.

Altri invece sostengono che potrebbe trattarsi di un pezzo del volo Boeing MH370, scomparso nel Pacifico nel 2014 con 239 passeggeri a bordo. Ma, secondo Thomas, la sua usura sarebbe stata molto maggiore se si fosse trattato di un oggetto caduto in acqua quasi dieci anni fa.

Più cauta la scienziata forense italiana Paola Magni che vive e lavora a Perth. “Ho sentito tante teorie interessanti e anche alcune teorie complottiste” ha detto a Sky Australia, “ma io sono uno scienziato, e devo attenermi ai fatti e finché non avrò i campioni in mano devo basarmi sulle immagini che sono piuttosto interessanti perché si può vedere una colonizzazione di cirripedi. I cirripedi sono creature che vivono nell’oceano, nella parte meno profonda delle acque e questo dimostra – insieme al fatto che le colonie ricoprono solo metà dell’oggetto – che non è mai stato in fondo al mare. Ma lo studio del tipo di cirripedi può aiutarci a tracciarne l’origine e quindi a capire da dovc l’oggetto proviene. Altri dati, come la corrosione del metallo, ci dirà da quanto tempo si trova in acqua”.

 

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