Un tornado provoca gravi danni a uno stabilimento Pfizer negli Usa

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L’impianto danneggiato produce anestetici e altri composti medici e quasi il 25% di tutti i farmaci iniettabili utilizzati negli ospedali statunitensi

Stabilimento Pfizer

 

AGI – Il National Weather Service (NWS) ha dichiarato che l’ampiezza massima dell’evento è stata di circa 600 metri e che si è trattato del primo tornado EF-3 nel centro della Carolina del Nord nel mese di luglio. Un portavoce della contea di Nash ha dichiarato che più di una dozzina di persone hanno ricevuto cure mediche per ferite minori a causa della tempesta.

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L’ufficio dello sceriffo della contea di Edgecombe ha dichiarato sulla sua pagina Facebook che sono state segnalate tre persone ferite dal tornado, due delle quali hanno riportato lesioni gravi. Lo sceriffo della contea di Nash, Keith Stone, ha dichiarato che il tornado ha strappato parti del tetto degli edifici in cui la Pfizer immagazzina i farmaci, che sono stati sparsi in una vasta area. L’impianto danneggiato produce anestetici e altri composti medici e quasi il 25% di tutti i farmaci iniettabili utilizzati negli ospedali statunitensi, secondo le informazioni fornite da Pfizer sul suo sito web.

“Il Governo sul Pnrr continua a muoversi con sciatteria e improvvisazione, negando problemi enormi che puntualmente si materializzano. Un’incapacità complessiva che si scarica drammaticamente sul Paese e sulle fasce più deboli. Per sbloccare la terza rata, già in vergognoso ritardo, il Governo ammette candidamente di posticipare l’utilizzo delle risorse per gli alloggi degli studenti”.

Lo afferma in una nota l’eurodeputata del Pd e vice presidente del Parlamento europeo, Pina Picierno. “L’esecutivo gioca, per l’ennesima volta, la carta del rinvio. Purtroppo, però, questi tentativi di insabbiare i fallimenti sul Pnrrr stanno emergendo penosamente. Il governo sceglie di penalizzare la categoria sulla quale il Paese deve investire di più, sulle competenze, sulle capacità, sui giovani universitari. Ha evitato per mesi di affrontare il confronto per non ammettere che il ritardo riguardava la parte del Pnrr più prossima al futuro, il diritto allo studio e gli strumenti di formazione. Il tempo delle scuse è scaduto”, aggiunge.

 

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