Emergenza clima: in Cina 47.000 evacuati per il tifone Doksuri

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Allerta a Pechino dove si prevede l’arrivo del ciclone. Il Paese fa i conti con gli eventi climatici che hanno già causato ingenti danni. Una tempesta causa un blackout a Washington. Nella capitale Usa 200.000 persone senza energia elettrica a causa di venti fino a 140 chilometri orari e nubifragi.

© AFP – Gli effetti del tifone Doksuri

 

AGI – La Cina ha posto in allerta rossa una parte del nord del Paese, compresa la regione di Pechino, a causa delle piogge torrenziali previste dall’avanzata del tifone Doksuri, che attualmente sta colpendo l’altra estremità del paese. Doksuri, che sta spazzando la Cina sud-orientale da venerdì, si sta spostando verso nord, dove la sua “influenza” si fa già sentire, secondo il servizio meteorologico cinese.

47 mila persone sono state già evacuate nella regione di Pechino a causa delle piogge torrenziali. Lo riferiscono i media locali. Le autorità hanno rafforzato il loro sistema anti-alluvione e hanno invitato i residenti a rimanere a casa. A Pechino sono state evacuate più di 27.000 persone che vivono in aree a rischio e circa 20.000 sono state evacuate a Shijiazhuang, una grande città situata a 250 km a sud-ovest della capitale, secondo i media ufficiali.

L’allerta rossa, in vigore dalle 20:00 ora locale (12:00 GMT), copre una vasta area dove vivono centinaia di milioni di persone, comprese città come Pechino e Tianjin, le province confinanti di Hebei (nord) e Shandong (est), cosi’ come una parte di Henan (centro) e Shanxi (nord). È la prima volta dal 2011 che viene attivato un allarme di questo tipo per piogge torrenziali, secondo i media locali. I servizi meteorologici hanno previsto che potrebbero cadere più di 60 cm di precipitazioni.

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© AFP

A Pechino, diversi parchi, laghi e corsi d’acqua iconici della città sono stati chiusi fino a nuovo avviso per precauzione, ha annunciato il comune sabato. Sabato, sin dalle prime ore del pomeriggio, forti acquazzoni erano già caduti in diversi quartieri di Pechino. Secondo i media locali, le piogge previste nelle prossime ore potrebbero essere ancora più importanti di quelle del luglio 2012, le cui storiche alluvioni hanno provocato 79 morti.

Per prevenire qualsiasi incidente, molti siti di Pechino hanno annunciato la chiusura temporanea, come la Città Proibita, il famoso parco divertimenti degli Universal Studios, biblioteche e musei. Chiuso anche l’enorme Centro Nazionale per le Arti dello Spettacolo, situato vicino a Piazza Tiananmen, che ha annullato gli spettacoli lirici e i concerti in programma domenica.

Il Ministero delle risorse idriche ha alzato la sua risposta al rischio di inondazioni al livello 2, e ha aumentato il numero degli agenti mobilitati per controllare fiumi e dighe.

Questo maltempo si verifica contemporaneamente all’avanzata, dall’altra parte del Paese, del tifone Doksuri, che venerdì ha causato ingenti danni materiali nel sud-est del Paese, con raffiche fino a 175 km/h. La sua intensità è diminuita da allora. La televisione nazionale ha mostrato immagini di alberi sradicati dalle strade, mentre le zone residenziali erano circondate da vaste distese di acqua fangosa.

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© AFP

A Fuzhou (sud-est), le autorità hanno sospeso i trasporti pubblici e ordinato ai residenti di non uscire di casa sabato. La Cina sta affrontando condizioni meteorologiche estreme e temperature record negli ultimi mesi, esacerbate dai cambiamenti climatici secondo gli scienziati. All’inizio di luglio, Pechino e le aree circostanti hanno registrato temperature record con oltre 40 gradi.

Sebbene gli eventi meteorologici estremi (cicloni, ondate di calore, inondazioni, siccità, ecc.) siano naturali, il riscaldamento globale causato dalle emissioni di gas serra generate dalle attività umane sta aumentando di entità e/o frequenza, affermano gli esperti.

La Cina è almeno fino a lunedì pomeriggio in allerta rossa per le precipitazioni in una vasta area del nord del Paese, dove vivono centinaia di milioni di persone. L’area interessata comprende in particolare Pechino (22 milioni di abitanti), la vicina metropoli di Tianjin, le confinanti province di Hebei, Shanxi, Shandong (est) e Henan (centro).

Tempeste a Washington, 200 mila persone senza elettricità

Allarme maltempo anche in Usa. Forti tempeste e venti, che hanno soffiato con una forza fino a 140 chilometri all’ora, hanno lasciato circa 200.000 persone senza elettricità questo sabato nella capitale degli Stati Uniti e nella sua area metropolitana, secondo il portale specializzato PowerOutage.US.

Forti raffiche di vento hanno abbattuto alberi e pali della luce a Washington così come nei due stati confinanti: Virginia e Maryland. Come EFE ha potuto verificare, nella cittadina di Arlington, nel nord della Virginia, alcuni alberi – sradicati – erano caduti su automezzi e abitazioni. Dopo il temporale decine di persone sono scese in piazza per valutare i danni e chiacchierare con gli altri vicini. Danni simili sono stati segnalati in altre zone dello stato del Maryland ea Washington.

L’impatto del vento è stato tale che il cimitero nazionale di Arlington, dove gli Stati Uniti seppelliscono i suoi veterani di guerra, ha annunciato su Twitter che ritarderà l’orario di apertura di domenica per poter ripulire alberi e rami caduti. Al cimitero di Arlington, è tradizione che un soldato stia sempre di guardia e sfila, fucile in mano, davanti alla Tomba del Milite Ignoto in onore dei dispersi in azione.

Nonostante il forte vento e la pioggia, il soldato che custodisce la tomba ha continuato a sfilare impassibile, come ha mostrato lo stesso cimitero di Arlington sul proprio account Twitter. La tempesta ha causato numerosi fulmini e tuoni mentre i venti hanno raggiunto velocità comprese tra 96 e 140 chilometri all’ora, secondo il National Weather Service.

Le tempeste sono arrivate dopo diversi giorni in cui la regione ha registrato temperature massime fino a 40 gradi Celsius. Secondo il Washington Post, diversi residenti della zona ritengono che la tempesta di questo sabato sia la peggiore da un’altra che colpi’ l’area di Washington nel giugno 2012 con venti tra i 96 e gli oltre 129 chilometri orari, e che lasciò un milione di persone senza elettricità.

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