Ondata di maltempo record in Asia. Tifoni da Pechino a Okinawa

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Le piogge torrenziali, portate dalla tempesta Doskuri, sferzano l’Asia orientale in un’ondata di maltempo che assume proporzioni storiche e che ha provocato decine di vittime

© Afp
– Il tifone Doksuri si abbatte su Pechino

 

AGI – I tifoni sferzano l’Asia orientale, in un’ondata di maltempo che assume proporzioni storiche e che ha provocato decine di vittime. Il tifone Doksuri si è abbattuto con particolare intensità sulla capitale cinese. A Pechino si sono registrate le piogge più pesanti degli ultimi 140 anni: la media delle precipitazioni sulla metropoli per il mese di luglio (uno dei più piovosi nella capitale cinese) è stata raggiunta in sole 40 ore.

Il record è stato toccato a Changping, a nord della capitale, con 744,8 millimetri di pioggia. L’ultimo bilancio delle alluvioni registra almeno venti morti, a cui si sommano ventisette dispersi nella città. Doksuri ha colpito 446mila persone in tredici distretti, 127mila delle quali evacuate.

Il distretto occidentale di Mentougou è una delle aree più colpite, con 150mila residenti rimasti senza acqua corrente. Nella provincia dello Hebei, che confina con Pechino, gli evacuati sono stati 800mila, in un bilancio che comprende anche nove morti e sei dispersi. Il presidente Xi Jinping ha chiesto “ogni sforzo per cercare e salvare le persone disperse o intrappolate” e nelle cure ai feriti.

Particolarmente grave il bilancio del passaggio del tifone Doksuri nelle Filippine, dove e’ noto con il nome di Egay. Il numero dei morti è salito a 27, riporta la stampa locale, mentre tredici sono i dispersi e 52 i feriti. Altre 289mila persone sono state evacuate su un totale di 2,8 milioni di persone colpite dal passaggio dell’ormai ex super-tifone. I meteorologi, intanto, continuano a prestare attenzione anche all’arrivo di Khanun.

Il sesto tifone di quest’anno potrebbe toccare terra, in Cina, nelle prossime 24 ore, anche se gli ultimi rilevamenti fanno ritenere possibile una virata della tempesta. Khanun preoccupa Taiwan, che ha emesso un’allerta per il rischio che il tifone si possa abbattere sul nord dell’isola: l’avviso per le forti piogge è già stato emesso per le città di Taipei, New Taipei e altri centri.

La tempesta ha al suo interno venti che raggiungono una velocità di 173 chilometri orari, con raffiche che superano i duecento chilometri orari. Nonostante un lieve indebolimento nelle ultime ore, i meteorologi di Taiwan continuano a considerarlo una minaccia, in particolare tra la serata di giovedì e la mattina di venerdì.

Intanto, l’isola conta i danni provocati dal passaggio di Doksuri: le perdite per l’agricoltura, in particolare nel sud e nell’est, superano i duecento milioni di dollari di Taiwan (5,76 milioni di euro). Il tifone Khanun si è già abbattuto sull’isola giapponese di Okinawa, provocando un morto, un novantenne rimasto schiacciato dalle macerie del proprio garage.

La tempesta mantiene la sua forza, ma sta rallentando, secondo i meteorologi giapponesi, che prevedono fino a 200 millimetri di pioggia nell’isola meridionale dell’arcipelago entro la giornata di domani a mezzogiorno.

I danni provocati da fenomeni meteorologici estremi si accompagnano, infine, alle polemiche sul contrasto al cambiamento climatico, che vedono la Cina nel mirino: il ministero degli Esteri ha negato di avere ostruito le discussioni sul tema all’interno del G20, il mese scorso in India, che non hanno prodotto un comunicato congiunto sul taglio ai combustibili fossi, definendo le accuse “totalmente incoerenti con i fatti”.

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