IL virus West Nile , figlio del riscaldamento globale è arrivato in Puglia

Attualità & Cronaca

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 cambiamenti climatici in atto,  non inducono solo fenomeni legati alla meteorologia, ma portano anche alla migrazione di virus nuovi, in grado di attecchire in ambienti finora vietati a causa delle condizioni climatiche avverse.

Arrivato in Puglia , a Barletta una vecchia conoscenza,  il West Nile isolato  ancora nel 2008,in un  donatore di sangue.

IL virus era comparso in un allevamento di cavalli in Toscana, e appartiene alla famiglia dei flavivirus, simile ad altri virus che vengono trasmessi da insetti e zanzare,  sia culex che tigre.

La trasmissione del virus, può essere contrasta  attraverso un programma di prevenzione, utilizzando non solo insetticidi ma anche larvicidi che agiscono nella fase riproduttiva estiva.

IL virus west Nile è stato  classificato endemico in Veneto.

L’Istituto Superiore di Sanità ha registrato la circolazione del virus nel mese di maggio . Rispetto agli anni precedenti , lo scorso anno c’è stato un picco di infettati , 588 casi e 37 decessi.

La trasmissione del virus avviene principalmente da aprile a novembre in Europa .

L’estate è il periodo più pericoloso considerato anche il riscaldamento globale in atto.

Gli uccelli selvatici sono  il contenitore  naturale del virus, mentre le zanzare fungono da vettore e possono infettare l’uomo, ma anche  i cavalli .In Italia il vettore principale è la comune zanzara notturna (Culex pipiens).

 La maggior parte delle infezioni viene contratta in questo modo, ma la trasmissione può avvenire anche attraverso trasfusione di sangue. L’incubazione varia da 2 a 14 giorni e 4 casi su 5 sono asintomatici. La forma più grave  interessa circa l’1% dei casi e porta a una vera e propria malattia neurologica che ha una mortalità variabile  tra il  5-10%. Colpisce soprattutto le persone immunodepresse e anziane, che sviluppano meningite, encefalite. In Italia le cosiddette arboviros causate da virus trasmessi da vettori artropodi ( per esempio zanzare, zecche e flebotomi) tramite morso/puntura. Interessano sia l’uomo che gli animali. Al momento attuale si contano oltre 100 virus classificati come arbovirus, in grado di causare malattia nell’uomo. Sono soggette a sorveglianza in Italia il West Nile, Usutu, Chikungunya, Dengue, Zika, encefalite da zecca (Tbe) . Le  attività  sono  regolate dal Piano Nazionale di Prevenzione , Sorveglianza e risposta alle Arbovirosi 2020/2025 e il soggetto coordinatore  è l’Istituto superiore di Sanità, insieme all’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise nel caso dei virus West Nile e Usutu, in collaborazione con il ministero della Salute che trasmette i dati alla Commissione europea e all’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc). IL virus West Nile presenta otto liee evolutive ( lignaggio o linea di discendenza)il lignaggio di tipo 1 Il lignaggio 1 si è diffuso nel 1999 dal Medio Oriente fino a New York e nel giro di dieci anni ha infettato tutto il continente americano. Nel 2012 è subentrato un altro lignaggio, di tipo 2: il primo era diffuso nel Mediterraneo, il secondo invece proviene dall’Ungheria e da Volgograd.

Nel Bollettino numero 7 del 3 agosto 2023 leggiamo :  “La sorveglianza veterinaria attuata su cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici, ha confermato la circolazione del WNV  Lineage 2 in Emilia Romagna, Lombardia, Sardegna, Piemonte e Puglia invece il WNV Lineage 1 è stato confermato in Sicilia e Veneto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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