L’ex sindaco di Roma lavora a un rassemblement della destra estrema e guarda con simpatia al generale salito agli onori delle cronache per il discusso libro autoprodotto “Il mondo al contrario”
AGI – Vannacci nel movimento politico a cui sta lavorando Gianni Alemanno: per il momento si tratta di una pura suggestione. “C’è da confrontarsi sulle idee, non è che io condivida tutto quello che scrive Vannacci”. L’ex sindaco di Roma lo dice arrivando a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, dove era atteso anche il generale salito agli onori della cronaca per il libro autoprodotto “Il mondo al contrario”. Un libro che gli è valsa una azione disciplinare per le considerazioni riguardanti gay e femministe – fra le altre – che vi sono contenute.
Roberto Vannacci, poco prima dell’inizio della tre giorni organizzata da Affaritaliani ha dato forfait perchè, ha spiegato, “non sapevo che si trattasse di una iniziativa politica”. Tocca quindi ad Alemanno, tra i pochi a difendere pubblicamente Vannacci, catalizzare la curiosità dei giornalisti: “Non sono il portavoce di Vannacci, ma credo che questo sia un momento delicatissimo per lui: la commissione di disciplina militare sta valutando il suo comportamento. Da questo punto di vista è comprensibile che si sottragga ai dibattiti pubblici”.
Eppure, di una discesa in campo di Vannacci si parla con sempre maggiore insistenza, complice anche il lavoro di rassemblement della destra estrema a cui lavora Alemanno: “Quando io l’ho sentito ha sempre detto che vuol continuare a fare il militare e quindi non è affatto detto voglia scendere in politica. Non lo esclude, ma non è affatto detto. Dipenderà anche dai confronti che avrà con la disciplina militare e vedere cosa accadrà. Per adesso ha fatto una affermazione culturale che deve fare discutere e non deve essere censurata e su cui tutta la politica si deve misurare”.
Le critiche a Crosetto: “Una scivolata clamorosa”
Anche il governo. Ed Alemanno non risparmia critiche all’esecutivo e, in particolare, al ministro di Giustizia. “Crosetto ha sbagliato perchè ha giudicato Vannacci prima ancora di leggere il libro, prima ancora che la commissione militare prendesse una decisione”, dice Alemanno.
“Questo un ministro non lo deve fare. Un ministro deve stare zitto o deve difendere un suo militare, mai attaccare. È stata una scivolata clamorosa e la Meloni tace. Non dice una parola e già questo silenzio è eloquente, come è eloquente che in Fratelli d’Italia non hanno attaccato Crosetto ma non hanno difeso Vannacci. Crosetto ha fatto una scivolata, o ha avuto pressioni da altre realtà”. Ma Vannacci è solo uno degli elementi che vedono Alemanno lontano dalla linea di Meloni.
“Io non condivido la linea che sta tenendo Giorgia Meloni con questo governo. Non voglio fare cadere questo governo, perchè se cadesse questo governo ne arriverebbe uno tecnico, con il centrosinistra e questo non lo voglio. Però credo che occorra rivedere tante cose, a cominciare dall’atteggiamento della guerra in Ucraina. Per me è sbagliato mettersi in prima linea con gli Stati Uniti in questa guerra che costa moltissimo”.
Ecco la ragione della sua iniziativa politica: “Ci siamo organizzati all’esterno di Fratelli d’Italia, con il Forum per l’indipendenza italiana che raccoglie quaranta sigle, e abbiamo trovato molti temi critici con questo governo. Ora svilupperemo un confronto con il governo e se loro continueranno su questa strada faremo un nuovo movimento politico per evitare che tanti temi divengano patrimonio della sinistra”.
“Vannacci? Non condivido tutto quello che ha scritto”
Con Vannacci? “Deve deciderlo lui, ci sono molte idee su cui è necessario confrontarci. Non è che condivido tutto quello che Vannacci ha scritto, ci sono molte cose discutibili, molte cose espresse in maniera un po’ da caserma, bisogna confrontarsi da questo punto di vista e vedremo se sarà possibile trovare una convergenza”.
Quello che non è in discussione, invece, è il rispetto misto a una certa ammirazione che emerge dalle parole di Alemanno: “Stiamo parlando di una persona che per 37 anni ha servito lo Stato italiano in prima linea, ha comandato la Folgore, il Col Moschin, ma vogliamo rispettare una persona del genere? Adesso che il governo fa il guerrafondaio, ci va lui in prima linea o ci manda persone come Vannacci? È stato messo da parte per due motivi: quello principale è che Vannacci ha fatto una denuncia sull’uranio impoverito. È stato messo a dirigere l’istituto geografico miliatre che non è operativo, addirittura”.