Von der Leyen ‘affronta’ la Cina (e arruola Mario Draghi)

Economia & Finanza

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La presidente della Commissione all’ultimo Stato dell’Unione del suo mandato: “Le elezioni sono un momento per riflettere sull’Europa che vogliamo”. Poi su Pechino: “Concorrenza sia leale, aperta indagine sui sussidi alle auto elettriche”. L’ex premier sarà figura cruciale per mantenere il vantaggio competitivo

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AGI – Un’Europa che risponde alla chiamata della storia. Che realizza l’oggi per preparare il domani. Che affronta le sfide di un pianeta in ebollizione facendo andare di pari passo l’agricoltura e la tutela della natura, inaugurando una nuova fase del Green deal incentrato sul dialogo e sulla transizione industriale. Un’Europa che affronta l’assertività economica della Cina sulle auto elettriche e si affida a Mario Draghi per mantenere il vantaggio competitivo.

Questa è l’Europa che ha presentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione in plenaria al Parlamento europeo a Strasburgo. L’ultimo della legislatura ma non per forza l’ultima della sua carriera.

Nel lungo intervento – un’ora e quattro minuti – ha tracciato con orgoglio il bilancio dei quattro anni passati e definito le sfide e le priorità che la separano dalle elezioni. “Oltre il 90% degli orientamenti politici che ho presentato nel 2019 sono diventati misure concrete. Insieme abbiamo dimostrato che, quando agisce con coraggio, l’Europa raggiunge i propri obiettivi. C’è ancora molto da fare, perciò restiamo uniti. Trasformiamo il presente e prepariamoci per il futuro”, ha evidenziato.

I successi

“Abbiamo visto nascere un’Unione geopolitica, che sostiene l’Ucraina, si oppone con forza all’aggressione della Russia, reagisce all’assertività della Cina e investe nei partenariati”, ha elencato. Ma non è tutto. Ci sono il Green deal europeo definito come fulcro dell’economia e “un programma la cui ambizione non ha eguali”; il Next Generation Eu, “uno strumento storico che destina 800 miliardi di euro a riforme e investimenti”; la transizione digitale di cui l’Ue è avanguardia globale; la parità di genere con la proposta della Commissione che sancisce “il principio fondamentale contro la violenza sulle donne: no significa no”.

La Cina

L’annuncio più importante riguarda il gigante asiatico e le sue auto elettriche. “Si tratta di un’industria cruciale per l’economia verde, con un potenziale enorme per l’Europa. Attualmente però i mercati globali sono inondati da automobili elettriche cinesi a buon mercato, i cui prezzi sono mantenuti bassi artificialmente grazie a ingenti sovvenzioni statali. Queste pratiche causano distorsioni sul nostro mercato. E come non le accettiamo quando provengono dall’interno, cosi’ non le accettiamo neppure dall’esterno. La Commissione avvierà quindi un’inchiesta antisovvenzioni riguardo ai veicoli elettrici provenienti dalla Cina. L’Europa è aperta alla concorrenza, non a una corsa al ribasso”.

Le sfide economiche

Von der Leyen ne ha indicate tre: “La carenza di manodopera e di competenze, l’inflazione e la necessità di agevolare l’attività economica per le nostre imprese”. E per affrontarle al meglio ha affidato all’ex presidente del Consiglio italiano, ed ex numero uno della Bce, il compito di redarre un rapporto sulla competitività europea.

“Dovremo essere più lungimiranti e definire un modo per salvaguardare la nostra competitività. Ecco perché ho chiesto a Mario Draghi, una fra le più grandi menti dell’Europa in materia di economia, di preparare una relazione sul futuro della competitività europea. Perché l’Europa farà tutto il necessario, whatever it takes, per mantenere il suo vantaggio competitivo”.

Le migrazioni

La priorità è completare il Patto “su cui l’accordo non è mai stato cosi’ vicino” e dimostrare che “l’Europa è in grado di gestire le migrazioni con efficacia e compassione“. Allo stesso tempo combattere i trafficanti (ha annunciato una conferenza internazionale a Bruxelles) e siglare con altri Paesi accordi sul modello del memorandum con la Tunisia.

La Grande Unione

“L’adesione è un processo basato sul merito” ma von der Leyen è pronta a sostenere anche “la modifica dei Trattati” per favorire l’allargamento dell’Ue. “Il futuro dell’Ucraina, dei Balcani occidentali e della Moldova è nella nostra Unione”.

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Ursula von der Leyen e Roberta Metsola

La promessa

“L’Europa si trova oggi nel momento e nel luogo in cui si scrive la Storia. Il futuro del nostro Continente dipende dalle scelte che facciamo oggi. Dai passi che faremo per completare la nostra Unione. Gli europei vogliono un’Unione che li difenda in un periodo di accesa competizione per il potere. Ma anche un’Europa che li protegga e li sostenga, in veste di partner e alleata, nelle loro battaglie quotidiane. Ascolteremo la loro voce. Ciò che è importante per gli europei è importante per l’Europa”.

La politica

La reazioni più importante al discorso di von der Leyen è arrivata dal presidente del suo stesso gruppo, il Partito popolare europeo (Ppe), Manfred Weber. Negli ultimi mesi era stato impegnato in una strategia come molti aveva identificato come tentativo di avvicinarsi alla destra per formare una maggioranza alternativa e faccia a meno dei socialisti e democratici (S&d).

Nel suo intervento ha ringraziato i presidenti degli altri due gruppi di maggioranza, Iratxe Garcia Perez (S&d) e Stephane Sejourne’ (Renew Europe) per la “proficua collaborazione in questi momenti cruciali”. “Il motore politico dell’Europa funziona! La maggioranza von der Leyen ce l’ha fatta!”, ha detto.

I socialisti non hanno comunque gradito le sue apertura a destra. Dai banchi di opposizione Verdi e Sinistra hanno invece puntato il dito contro von der Leyen per aver accolto troppo le istanze della corrente meno green del Ppe per non perdere il sostegno ambendo a un secondo mandato. I conservatori di Ecr e Id hanno bocciato il discorso, ritenendolo un “manifesto elettorale”.

foto © FREDERICK FLORIN / AFP –  Ursula von der Leyen

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