Cade da ponte rotto consigliato da Maps e muore, la famiglia denuncia Google

Mondo

Di

I congiunti di Philip Paxson sostengono che l’uomo fosse precipitato con l’auto, lo scorso settembre, in un fiume della Carolina del Nord seguendo le indicazioni della app, che lo avrebbe diretto verso un viadotto in parte crollato e non transennato

AGI – Google è stata citata in giudizio dalla famiglia di un uomo della Carolina del Nord che sarebbe morto, lo scorso settembre, precipitando da un ponte crollato segnalatogli da Google Maps. Lo riporta la Cnn.

Philip Paxson stava seguendo le indicazioni della app mentre tornava a casa a tarda notte dalla festa del nono compleanno di sua figlia. A un certo punto il sistema di navigazione gli avrebbe quindi suggerito di attraversare un ponte, privo di segnali e transenne, che era crollato anni prima, si legge nel documento legale depositato martedì scorso. L’auto cadde quindi nel vuoto per sette metri e Paxson morì annegato nel corso d’acqua sottostante. La struttura, danneggiata nel 2013, non era mai stata riparata. Paxson lasciò la moglie, Alicia, e due figlie di 9 e 7 anni.

“Per anni, prima di questa tragedia, i residenti di Hickory avevano chiesto che la strada fosse riparata o adeguatamente barricata prima che qualcuno venisse ferito o ucciso. Le loro richieste sono rimaste senza risposta”, ha detto l’avvocato della famiglia Paxson, Robert Zimmerman, in una nota, “abbiamo scoperto che Google Maps ha indirizzato erroneamente gli automobilisti come il signor Paxson su questa strada crollata per anni, nonostante avesse ricevuto lamentele” e richieste di “correggere la sua mappa e le indicazioni stradali per contrassegnare la strada come CHIUSA”.

La causa include la segnalazione di una donna che aveva invitato l’azienda a correggere la mappa. Era seguita un’e-mail di risposta automatica da Google Maps che recitava: “Il tuo suggerimento è in fase di revisione. Grazie per avere condiviso le tue conoscenze. Ti faremo sapere una volta pubblicate le modifiche”.

Oltre a Google, la famiglia ha citato in giudizio la sua casa madre, Alphabet, e due società locali indicate come responsabili della manutenzione del terreno e del ponte e accusate di “condotta negligente e spericolata” per non aver né provveduto alle riparazioni né delimitato la zona con segnali e transenne.

Google ha espresso “le più profonde condoglianze per la famiglia Paxson” e ha spiegato che sta esaminando la causa. In questi casi, l’azienda prevede risarcimenti fino a 93 milioni di dollari.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube