La nuova parola di Francesco

Attualità & Cronaca

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In un periodo storico caratterizzato dall’imperversare in tutto il mondo di una profonda crisi dei valori umani e morali il comune cittadino pensa di poter scappare da tutto questo disordine morale trovando  rifugio nella dottrina sicura, ferrea e millenaria della Chiesa, in teoria unica guida verso la verità.

E invece No!

Il relativismo etico si è insinuato e diffuso in modo subdolo e strisciante anche nel Vaticano di Bergoglio, anzi è Francesco stesso ad appoggiare le scelte del mondo laico e non,  dando sempre più voce a padre James Martin e nominandolo Consultore della Segreteria della Comunicazione Vaticana  tant’è che nei primi giorni dello scorso Novembre il Dicastero per la Dottrina della Fede, guidato dal cardinale Victor  Manuel Fernandez, ha dato le seguenti indicazioni: nulla osta che anche i transessuali possono ricevere il battesimo, possono anche essere padrini e testimoni di nozze in chiesa; sono ammessi anche padrini omosessuali che convivono con un’altra persona, basta che conducano “una vita conforme alla fede”. C’è da chiedersi cosa si intenda per “una vita conforme alla fede” dal momento che anche la stessa convivenza può essere additata come peccato secondo i principi cristiani, senza parlare dell’essere omosessuale considerato dai principi fondamentali della fede cristiana il secondo dei quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio ossia il peccato impuro contro natura e poi va ricordata l’epistola di San Paolo ai Romani  1,24-32, dove c’è una condanna assoluta del mondo omosessuale. Ma lo stesso Francesco sembra a sua volta essere  alquanto confuso o volutamente ambiguo poiché, pur appoggiando più volte il gesuita padre Martin che vuole la presenza dei gruppi LGBT nella Chiesa, afferma “il gender è uno sbaglio della mente umana”, inoltre il Vaticano si pronunciò in modo netto contro il decreto Zan sostenendo che violava il Concordato  e nel 2021 la Congregazione per la Dottrina della Fede  affermava che la Chiesa non può benedire le unioni omosessuali e pur benedendo l’uomo peccatore, non può però benedire il peccato. Eppure nei fatti Francesco è aperto verso il mondo LGBT perché ha nominato vescovi e cardinali gay-friendly  e nonostante quello che dice il Catechismo la chiesa di Bergoglio è a favore dell’omosessualità, né tiene nella dovuta considerazione i gravi problemi, gli scandali e le violenze, anche denunciati, legati all’omosessualità aggressiva presente nella chiesa, diversamente non avrebbe nemmeno pensato a questa apertura  (vanno  ricordati  ad esempio i misfatti di cui si macchiò il Cardinale McCarrick). Nasce spontanea una domanda: forse questa apertura della Chiesa verso i gruppi Lgbt nasconde il bisogno di giustificare e legittimare quel mondo sommerso di trasgressione che sembrerebbe, a giudicare dai fatti di cronaca, così diffuso in ogni settore della Chiesa? Certamente nelle gerarchie più alte della Chiesa è in atto un tentativo senza precedenti volto a scardinare dall’interno le fondamenta della dottrina cristiana, il tutto mentre la maggior parte dei fedeli resta incredula, confusa e addirittura arrabbiata davanti all’imposizione dall’alto di pseudo verità e assurdi processi di modernizzazione che vanno a distruggere l’essenza  stessa del cristianesimo, la sua storia e la sua identità religiosa. Con grande abilità  si vuol veicolare quel che è sesso per amore, ma,  fermo restando il pieno rispetto delle scelte altrui, in un paese che ancora brilla di riguardo in ogni caso, a parte quella sporadica stupidità umana che purtroppo non viene considerata come tale e strumentalmente diventa cavallo di battaglia dei furbi, l’unica cosa da non perdere di vista è che certamente nessun uomo vestito di bianco si può arrogare il diritto di stravolgere la parola di Cristo. Questo sicuramente non vuole essere un richiamo allo scandalo, ma alla pochezza di una professione di fede inesistente, che afferma con più forza la deriva della Casa di Pietro, già contagiata da tempo immemorabile ed afflitta dal potere, dal lusso, dalla sporcizia morale, dalla ferocia, dalla persecuzione e dal crimine, quasi fosse la dimora dell’anticristo!

E comunque la prova dell’integrità morale del Vaticano, dopo le aperture a gay, trans e divorziati risposati, ci arriva attraverso la nuova risposta del prefetto della fede, controfirmata da Bergoglio, i cattolici iscritti alla massoneria sono scomunicati! Questo per fronteggiare il preoccupante aumento di fedeli iscritti alla massoneria, intervento necessario dal punto di vista pastorale e di quelle implicazioni dottrinali, evidentemente non turbate dal numero di fedeli gay, che forse il Vaticano ritiene essere di gran lunga minore dei massoni! Senza ombra di dubbio non hanno problemi nella conta, può darsi però, che distratti dai tanti gravosi impegni in Vaticano, probabilmente non hanno mai pensato di contarsi, se non altro per meglio disporre dell’esatta  presenza numerica di entrambe le figure annoverate nel Conclave.

E chissà chi vince!

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