La straordinaria vita di Domenico Isola, noto neurologo genovese, dal suo impegno accademico alla dedizione come volontario di guerra e al suo ruolo fondamentale nella Casa di Paverano del Piccolo Cottolengo Genovese.
Domenico Isola nacque il 8 agosto 1884 a Genova, secondogenito di una famiglia benestante, dove ricevette un’educazione severa che lo plasmò al senso del dovere e alla pratica della vita cristiana sin dalla giovinezza.
Dopo aver conseguito la licenza presso il Liceo Colombo, intraprese gli studi di medicina e si laureò brillantemente in medicina e chirurgia il 16 luglio 1909. Questo segnò l’inizio di una carriera professionale promettente e gli valse la libera docenza all’Università di Pisa. Durante i suoi anni di studio, incontrò Angela Ginevra Poggi, che sarebbe diventata sua moglie. Il loro amore nacque durante l’assistenza che Domenico prestò alla malata sorellina di Angela, Giuseppina, che purtroppo morì giovane.
Nel 1909, Domenico Isola iniziò la sua carriera come assistente presso la clinica medica del Prof. Maragliano e divenne allievo del Prof. Morselli. Tuttavia, la sua vita prese una svolta significativa durante la Prima Guerra Mondiale quando si arruolò come tenente medico volontario. Questa esperienza lo mise di fronte alle sfide e agli orrori della guerra, ma allo stesso tempo gli permise di mettere a disposizione le sue competenze mediche per soccorrere i feriti.
Dopo la guerra, Isola ricevette l’incarico di insegnare all’Università di Pisa, dove continuò la sua brillante carriera accademica. Tuttavia, nel 1927, la sua vita professionale subì una battuta d’arresto a causa del suo rifiuto di prestare giuramento di fedeltà al regime fascista, il che lo costrinse a lasciare tutte le sue attività didattiche e ospedaliere.
Fu in questo momento difficile della sua vita che avvenne l’incontro fondamentale con Don Orione e la realtà del Piccolo Cottolengo Genovese. Nel 1933, Don Orione gli propose di assumere l’incarico di direttore sanitario della Casa di Paverano, che l’istituzione stava rilevando dall’Amministrazione Provinciale di Genova. Nonostante le sfide e le responsabilità enormi, Isola accettò senza esitazione.
Isola si dedicò anima e corpo a questa avventura, considerandola un impegno affidatogli da Dio. Durante i successivi 30 anni, divenne il primo Direttore Sanitario della Casa di Paverano del Piccolo Cottolengo Genovese. Lavorò instancabilmente per soddisfare le necessità di una comunità così eterogenea, composta principalmente da povere donne alienate.
Don Orione, da Buenos Aires, gli scrisse nel 1935 esprimendo la sua gratitudine per l’impegno di Isola nella missione umanitaria di assistere i meno fortunati. Isola incarnava l’amore ai miseri, la fede, la scienza e il bene, secondo Don Orione.
Dopo la morte della moglie, Domenico Isola si trasferì definitivamente a Paverano, dove visse come un religioso dedicando la sua vita al lavoro e alla preghiera. Purtroppo, il 12 maggio 1962, Isola fu colpito improvvisamente da un ictus cerebrale mentre stava compilando la cartella clinica dell’ultima ospite accolta. Nonostante tutti gli sforzi, morì il 18 maggio dello stesso anno, all’età di 77 anni.
Nel suo testamento, Isola non lasciò nulla agli eredi, ma chiese che venisse sepolto con il vestito più modesto per donare ai poveri quelli in migliori condizioni. Aveva sempre considerato la sua professione come una missione umanitaria e ne era fiero.
Pochi giorni prima del suo malore, aveva chiesto al Sindaco Pertusio di essere sepolto tra la gente per cui aveva vissuto e lavorato per tanti anni. Il suo desiderio fu esaudito, e fu sepolto nella Chiesa del Paverano, rimanendo per sempre nella famiglia del Piccolo Cottolengo Genovese che aveva servito in perfetta sintonia con la carità di San Luigi Orione.
Domenico Isola, un uomo di scienza e fede, rimane un esempio di dedizione altruistica e umanitaria, un vero volontario di guerra al servizio della carità.
FONTI:
Attendere un attimo...
