La scrittrice Stefania Romito si aggiudica due Premi d’Eccellenza al Premio “Città del Galateo”

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La scrittrice milanese Stefania Romito, già vincitrice nel 2021 del Premio Speciale d’Eccellenza narrativa Città del Galateo “Antonio de Ferrariis” per il romanzo “Il buio dell’alba” (LibroMania De Agostini), in questa decima edizione del Prestigioso Premio letterario, la cui Cerimonia di Premiazione si è tenuta lo scorso 7 ottobre a Roma presso l’Hotel Quirinale, si è aggiudicata due Premi di grande rilevanza: il primo Premio (sez. sezione saggistica) per il libro “Eleonora Duse – il primo Amore” (Collana Nuovo Rinascimento – Passerino Editore) e il Premio speciale d’Eccellenza Catena Donna per il romanzo “Delyrio” (La Bussola – Aracne Edizioni).

«Vincere per la seconda volta un Premio letterario così prestigioso – ha dichiarato Stefania Romito – è un’emozione indefinibile. Aggiudicarsi addirittura due Premi nell’ambito della stessa edizione, è straordinariamente gratificante. “Delyrio” rappresenta una sfida con me stessa come autrice. Per la prima volta ho narrato la psicologia maschile dall’interno, avvalendomi della prima persona, per raccontare il tormento d’amore di un uomo maturo nei confronti di una giovane donna, in un flusso di coscienza che pone in essere tutte le fragilità insite nella condizione di vulnerabilità che connota il sentimento d’amore. Perché, come diceva Cesare Pavese, “Tu sarai amato il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza senza che l’altro se ne serva per affermare la sua forza”.

Il libro di Stefania Romito ha ispirato l’opera pittorica dell’artista molisana Ylenia Paladino, esposta lo scorso 30 settembre a Melizzano (BN) nell’ambito della presentazione del romanzo “Delyrio” in un evento che ha rappresentato un incontro d’anima tra parole e immagini. Un libro che gode della Prefazione di Pierfranco Bruni così come la biografia romanzata dedicata a Eleonora Duse.

«Tengo particolarmente a questo libro – ha dichiarato l’autrice – frutto di una accurata ricerca eseguita presso la Fondazione di Cini a Venezia e presso il Museo di Asolo, luogo tanto amato dalla Divina. In queste pagine ho voluto dare voce all’appassionante relazione sentimentale che ha unito la famosa attrice di teatro allo scrittore scapigliato milanese Arrigo Boito. Una relazione che ha rappresentato per Eleonora un’ascesa nella dimensione letteraria che è autenticamente esistenziale. Un rapporto, il loro, vissuto tra recita e realtà, tra finzione e immanenza d’anima. Ringrazio di cuore la Presidente di VerbumlandiArt Regina Resta, il Presidente di Giuria Sergio Camellini e i membri della Giuria che hanno desiderato premiare la mia creatività e la mia immensa devozione al sentimento d’amore».

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