Il trionfo di Bari: la maturità superata tra stadio, tifosi e Nazionale di Spalletti

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Bari, una città che ama il calcio con una passione che scorre nelle vene dei suoi tifosi come il sole che splende sul Mar Adriatico e che riesce a distenderli sulle spiagge cittadine anche a metà Ottobre inoltrato, ha dimostrato ancora una volta il suo impegno e la sua dedizione allo sport re degli sport. La partita di calcio della Nazionale Italiana, allenata da Luciano Spalletti, contro Malta è stata un evento di importanza straordinaria per la città di Bari, il suo stadio e i suoi appassionati tifosi. Certo qualcuno può obiettare che la scelta Malta come avversario è stata vista come secondaria, probabilmente da questa parti è lecito attendersi qualcosa in più che la nazionale maltese, ma crediamo che o con Liechtenstein, o con Francia o col Brasile, la città di Bari avrebbe risposto alla stessa maniera di ieri.

Con un pubblico straordinario di 60.000 spettatori già intravisti in altre occasioni, lo stadio di Bari è stato testimone di una giornata gloriosa per il calcio italiano. Sebbene non sia la prima volta che la città abbia ospitato eventi sportivi di tale portata, ogni volta che lo fa, dimostra una maturità eccezionale. I recenti Europei di Pallavolo ne sono un’altra dimostrazione. Ma di eventi ne potremmo elencare decine e decine. E, tornado alla gara di ieri, nonostante le sfide che si sono presentate, come il traffico congestionato, i varchi di accesso problematici e le code apparentemente infinite, i baresi hanno dimostrato una grande pazienza e una passione immutata per il calcio, una tifoseria pronta a immolarsi nel segno del sacrificio pur di assistere a spettacoli di alto livello. Del resto, i problemi logistici non si trovano solo a Bari.

Lo stadio di Bari è stato recentemente rinnovato e ristrutturato, divenendo una struttura all’avanguardia. Tuttavia, resta una macchia il fatto che la pista di atletica, ormai inutile, occupi uno spazio che potrebbe essere meglio sfruttato per avvicinare ulteriormente i tifosi al campo e creare un’atmosfera più elettrizzante durante le partite.

Tuttavia, agli occhi del mondo, la partita di Bari è apparsa come un trionfo. Il calore dei tifosi, l’entusiasmo della folla e la bellezza dello stadio sono stati catturati dalle telecamere e condivisi con gli spettatori di mezzo mondo e sicuramente di tutta Europa. Questo evento ha dimostrato che Bari è più che in grado di ospitare eventi sportivi di grande portata e che la città ha molto da offrire in termini di infrastrutture e passione per lo sport. Chi sceglie Bari per un evento è consapevole di avere risposte su un aeroporto internazionale, su un porto altrettanto internazionale, su una ricettività pari ad oltre 7500 posti (solo in città), luoghi straordinari da visitare, una città intrigante che entra nel cuore di tutti i visitatori, insomma, una città europea pronta ad ospitare eventi mondiali. Ricordiamo che qui si son riuniti i G7 e tanti altri eventi hanno colorato la città di Bari facendola conoscere al mondo nonostante i suoi problemi, i suoi limiti che comunque sono riscontrabili dappertutto, non solo a Bari. Se non fosse per la nota Signora delle orecchiette, croce e delizia dello spot turistico, tutto avrebbe un significato diverso e meno provinciale.

Ma c’è un aspetto più profondo che va oltre il semplice evento sportivo. Questa partita ha fatto emergere la questione della posizione del Bari Calcio e della città di Bari nel calcio italiano ed europeo. È tempo che figure influenti come la famiglia De Laurentiis e la Lega, riconoscano che Bari non può e non deve essere relegata in modo così modesto in Serie B. La città e la squadra meritano di competere al massimo livello, in Serie A, e perché no, anche in competizioni europee.

La multiproprietà nel calcio, un problema che ha tenuto legata la squadra di Bari (e altre) in una sorta di limbo tarpandone le ali, deve essere superata. Questo modello ha avuto, sì, un ruolo determinante nel riportare il Bari Calcio nel panorama calcistico italiano che conta, ma è giunto il momento di passare a una gestione più stabile e coerente. Tuttavia, è fondamentale che i De Laurentiis, nel caso in cui decidessero di cedere la squadra, la consegnino nelle mani di imprenditori facoltosi che abbiano le risorse e la volontà di portare il Bari Calcio al prossimo livello. Sarebbe cosa buona e giusta passare la mano a figure non locali per evitare il rischio di cadere nelle reti delle vecchie gestioni clientelari. Le idee innovative, che funzionano, fanno paura a chi ha paura del cambiamento e a chi non ha il coraggio di fare delle scelte.

Il successo della partita di Bari contro Malta ha dimostrato che la città ha la maturità e le infrastrutture necessarie per ospitare eventi sportivi di importanza nazionale ed europea. È ora che il Bari Calcio e la città di Bari siano riconosciuti e valorizzati al giusto livello, e che si intraprendano azioni concrete per portare questa squadra e questa città nel calcio di élite.

Che questo successo sia l’inizio di una nuova era per il calcio barese e che il futuro porti a nuovi traguardi e a nuove vittorie. Magari più prestigiose che quella con Malta.

Massimo Longo

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