Dall’Africa in Italia come immigrati e diventano imprenditori con Futurae

Emigrazione & Immigrazione

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La presidente della Cdc di Bari Luciana Di Bisceglie: «L’obiettivo non è solo quello di favorire l’auto-imprenditorialità migrante, ma anche contribuire all’inclusione sociale di cittadini di Paesi terzi regolarmente presenti in Italia»

Bari 24 ottobre 2023 – Si chiamano Maimouna Guisse, Kouadio Nanan Habib, Alexander Marfo, Lamine Fall e Dieye Cisse, Awa Thiam, hanno dai 49 ai 34 anni, e sono alcuni dei neo imprenditori e imprenditrici migranti che hanno avviato le proprie attività economiche in terra di Bari grazie al programma “Futurae”, realizzato da Bari Sviluppo, azienda speciale della Camera di Commercio di Bari. Stamattina hanno portato la loro felice testimonianza alla Camera di Commercio di Bari, dove è stata presentata alla stampa e agli stakeholders territoriali la seconda edizione del progetto “Futurae – Programma Imprese Migranti”, che si concluderà a dicembre 2024.

L’iniziativa è finanziata dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito di un protocollo con Unioncamere nazionale.

Gli imprenditori “extraordinari” sono senegalesi,  del Ghana, della Costa D’Avorio e dell’Angola,  e fra loro c’è chi ha già aperto un negozio di abbigliamento e articoli artigianali nel centro di Bari, chi di prodotti sartoriali, chi sta realizzando il sogno di fare import-export di food&beverage e chi di commerciare all’ingrosso, al dettaglio e on-line cereali, frutta secca e prodotti alimentari e chi diventerà procacciatore d’affari.

«Abbiamo raggiunto l’obiettivo di far nascere nuove imprese e quindi di svincolare l’immigrato dalla figura del lavoratore dipendente,  ma anche di contribuire all’inclusione sociale di cittadini di Paesi terzi regolarmente presenti in Italia. Gli imprenditori migranti rappresentano dei modelli per la società in generale e in particolare per i più giovani, favorendo l’autostima e promuovono la coesione sociale», ha dichiarato Luciana Di Bisceglie, presidente della Camera di Commercio di Bari.

La seconda edizione seguirà lo stesso percorso di orientamento, formazione e accompagnamento della prima. «Dodici migranti si sono già iscritti,  il percorso formativo partirà entro la fine dell’anno e  cento ore saranno dedicate a dar corpo a un’idea d’impresa, per trasformarla poi in un’attività economica»,  ha dichiarato Nicola Mastropaolo, responsabile Servizio Promozione e Sviluppo CCIAA di Bari.

«Bari Sviluppo, azienda speciale della Camera di Commercio di Bari – ha dichiarato il presidente Salvatore Liso – attuando il progetto Futurae, che nella prima edizione ha consentito la nascita di sei imprese, ha dimostrato  che l’immigrazione da problema può farsi opportunità, in termini occupazionali e di Pil.  Dunque un’opportunità di crescita per l’intero sistema economico».

Attraverso Futurae sono state sviluppate alcune importanti collaborazioni, come quella con lo sportello “Porta  Futuro”, agenzia per il lavoro del Comune di Bari «che ha creduto subito in questo progetto, contribuendo alla sua disseminazione, condividendo appieno l’idea dell’accoglienza come punto di lancio imprenditoriale », ha evidenziato da Carla Palone, assessore alle Attività Produttive del Comune di Bari.

 Importante anche la collaborazione avviata con la direzione generale di Puglia e Basilicata di Banca Etica che ha favorito non poco la  valutazione del merito creditizio delle aziende costituite, erogando agli iscritti finanziamenti utili per l’avvio delle attività.

Una best practice quella della Camera di Commercio di Bari, dunque, molto apprezzata a livello nazionale. «Stiamo lavorando a un protocollo d’intesa con Banca Etica proprio per favorire i finanziamenti alle imprese che nascono in Italia grazie a questo programma», ha dichiarato  Fabio Pizzino,  coordinatore nazionale del progetto “Futurae” – Unioncamere Nazionale, che ha illustrato i risultati della prima edizione: «66 imprese di migranti costituite in Italia, la maggior parte nel commercio, nei servizi, nella ristorazione e nell’artigianato. Il 63% di queste imprese sono femminili, il 37% maschili, e l’età media degli imprenditori è di 38,6 anni».

«Vogliamo fare di questo ente anche la casa delle vostre imprese. La vostra presenza è la nostra ricchezza », ha concluso Angela Patrizia Partipilo, segretario generale dell’ente rivolgendosi agli imprenditori migranti presenti.

 

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