Intervista inedita a Selene Luise

Interviste & Opinioni

Di

Stefania P. Nosnan

Con una scrittura diretta, stimolante e semplice Selene Luise trasporta il lettore all’interno di un thriller psicologico molto avvincente, dove affronta tematiche non facili, personalità controverse e complesse con un geniale intreccio tra presente e passato.

Ne abbiamo parlato direttamente con l’autrice Selene Luise.

“Ci parli della sua pubblicazione” La Terza identità è un thriller psicologico, edito nel 2018 da Bertoni Editore, la cui trama si articola su due storie parallele che si svolgono a distanza di vent’anni l’una dall’alta. La prima ha per protagonista Clara Gladio, un magistrato spietato e integerrimo alla quale viene affidato un caso irrisolto di scomparsa; la seconda vede le vicende di Dario e Alma, due fratelli rimasti orfani che conducono una vita difficile nei bassifondi della città, perennemente attanagliati dal terrore di essere separati.

“Ci parli del romanzo La Terza identità edito da Bertoni Editore?” La Terza Identità è la mia seconda pubblicazione. In esso vengono affrontate molte tematiche complesse: per esempio, chi siamo realmente, come si evince dal titolo. Un essere umano infatti acquisisce molte identità nel corso della vita: c’è l’identità giuridica, quella anagrafica, quella relativa ai vari status ricoperti nell’ambito della società, ma qual è l’identità vera di un essere umano, quella che ti permette di dire “io sono questo”?  Tale è il quesito che si pone il romanzo, a cui il lettore, nell’animo suo, dovrà tentare di dare una risposta. Un’altra tematica affrontata nel romanzo è la malattia mentale e le ripercussioni che ha sulla vita di chi ne soffre, nonché la scelta tra ciò che è giusto e ciò che è facile.

“Dove ha trovato l’ispirazione per il suo libro?” Generalmente invento di sana pianta le mie storie, ovviamente stando attenta a renderle verosimili; quindi, non c’è una fonte precisa da cui traggo ispirazione. Certo un ruolo preponderante lo giocano i fatti di cronaca nera e le letture a cui mi dedico. Prima che una scrittrice, infatti, sono innanzitutto un’accanita lettrice. Leggo libri di ogni genere ed essi sono fondamentali, soprattutto nel reperimento di informazioni utili nella stesura dei romanzi.

“Quando ha capito di essere portata per la scrittura?” Credo di averlo sempre saputo, inconsciamente, ma solo verso i vent’anni ho trovato la giusta motivazione per provarci sul serio.

Il mio primo romanzo è stato scritto come uno sfogo, in un momento particolarmente difficile della mia vita e pubblicato per una soddisfazione personale. Quando concepii l’idea per La Terza Identità capii che il talento c’era, che non era stata solo una folgorazione momentanea. Sono del parere che ogni essere umano nasca con un talento particolare, qualcosa di speciale, bisogna solo saperlo coltivare, proprio come si fa un fiore.

“Prossimi progetti?” Naturalmente continuerò a scrivere e ho molte idee in cantiere ma su di esse non mi sbilancio molto finché sono in fase di progetto.

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