Il suono delle asce che fendono l’aria, il fragore degli alberi che cedono al loro destino imposto. Un’azione decisa, senza bisogno di permessi, senza richieste di autorizzazione. È questo quello che potrebbe diventare il nuovo volto dei luoghi verdi, dei parchi e dei giardini “d’interesse pubblico”, dopo che il governo ha cancellato un’importante barriera agli scempi, ossia il “doppio vincolo paesaggistico“.
Nei meandri di ottobre e nel calderone di un “Decreto Asset” (“Disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici”, appena convertito in legge), intriso di questioni economiche e creditizie (credito d’imposta, “Superbonus 110%”, licenze per tassisti etc.), spunta anche l’approvazione di un tanto piccolo quanto preoccupante emendamento. Un esponente del primo partito di maggioranza sarebbe stato l’autore di questa piccola modifica legislativa che, ora, graverebbe sulle risorse naturali come un’ombra, mettendo in pericolo il prezioso patrimonio delle aree boschive italiane.
Una gara energetica che obbliga l’Italia a intaccare il proprio tesoro ambientale (unico al mondo)?
Il Bel Paese, infatti, vanta una copertura forestale che abbraccia il 40% del suo territorio, un’inestimabile ricchezza di 11 milioni di ettari. Questo “scrigno verde” sarebbe un po’ come il cuore pulsante della nostra identità dato che, secondo Tommaso Maggiore – autorevole professore e agronomo dell’Università degli Studi di Milano -, sarebbe il più ampio e “ricco d’Europa per diversità biologica, ecologica e culturale”.
E cancellare il “secondo freno ambientalista“, ossia la necessaria supervisione della sovraintendenza per ogni taglio, equivarrebbe soprattutto ad aprire un varco contro il Codice dei beni culturali e del paesaggio.
D’altro canto, però, lo scopo dell’esecutivo è stato chiaramente dichiarato: incentivare il settore del legname, stimolare la competizione sui mercati internazionali (“specialmente su quelli balcanici e nord europei, che tagliano boschi a raso su grandi superfici”, ma anche cinesi), trovare soluzioni pratiche e veloci al fabbisogno interno di tronchi (da ardere o intagliare). Un’azione apparentemente utilissima ma che, contemporaneamente, riacutizza la fragilità di vita degli ecosistemi forestali e sacrifica il primario valore costituzionale della salvaguardia geoterritoriale.
Si vota per un progetto ma ci si ritrova in un altro…
In Parlamento la mossa politica è stata definita addirittura come un “golpe contro la natura” dai Verdi, una mazzata contro gli stessi “pilastri a tutela della biodiversità”. I rappresentanti istituzionali, invece, hanno giustificato la scelta da “atto di snellimento burocratico” e di accelerazione economica: meno regole e più abbattimenti.
In tutto questo, i media tacciono ancora, mentre le associazioni “green“ – specie quelle controproducenti che sporcano monumenti o palazzi e bloccano occasionalmente la viabilità – sembrano assordantemente silenti. Persino nonostante il fatto che il provvedimento sembri altamente “allarmante”, secondo forse per gravità solo al Testo unico in materia di foreste e filiere forestali del 2018, che diede alle Regioni il potere di imporre ai privati anche la deforestazione delle “proprie” aree boschive.
Una decisione, dunque, presa senza un dibattito adeguato, che pare voler ignorare del tutto il pregio bucolico dell’ecosistema forestale e che, anche in nome dell’approvvigionamento energetico ligneo, spiana la strada a un sempre maggior numero di tagli, anche su terre private. In pratica, un elaborato che sconvolge la natura e, con essa, parte dello stesso tessuto socioculturale del nostro Paese.
Fonti online:
ByoBlu (testata giornalistica ed emittente televisiva nazionale; articolo di Arianna Graziato del 10 ottobre 2023), AgroNotizie, Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, Sherwood, sito istituzionale del Senato della Repubblica, sito della Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali (FIDAF), sito della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, sito del Gruppo Unitario per le Foreste Italiane (GUFI), Energia DAL Legno, sito di EUROPA VERDE (Partito dei VERDI), CesenaToday, sito di Ultima Generazione;
Canali YouTube: MenteInForma – corsi gratis, Compagnia delle Foreste.
Antonio Quarta
Redazione Il Corriere Nazionale