Sì, è proprio quel che ha detto il giornalista gallese Stanley quando nel 1871 ha incontrato l’esploratore scozzese Livingstone che quasi venti anni prima nella Rhodesia del Nord aveva scoperto sul fiume Zambesi le Cascate Vittoria (nell’ ‘800 veniva spesso attribuito il nome della regina a luoghi o scoperte ritenute importanti).
Nel 1911 fu poi fondata la capitale, Livingstone, che cambiò nome in Lusaka nel ’35. La nazione ha assunto successivamente il nome di Zambia quando ha ottenuto l’indipendenza dal Regno Unito nel ’64. Quasi due secoli dopo la scoperta, questa stupenda cascata alta il doppio del Niagara continua a emozionare i viaggiatori; si può sorvolare anche in elicottero, ma il costo è elevato e nel caso di una grossa portata d’acqua si rischia di non vedere nulla perché il vapore che si alza è enorme…
Il camminamento a piedi di oltre 100 mt. regala invece forti emozioni a costo zero, basta portarsi le ciabatte di plastica e ovviamente un buon impermeabile; ma soprattutto è molto importante rimanere concentrati sul tragitto, che è scivolosissimo…
E…sorpresa.
Alla fine del percorso non ci si trova più in Zambia, ma bensì in Zimbabwe: la cascata coincide infatti con il confine tra i due stati.
Come in tutte le ex colonie britanniche la guida è a sinistra, meglio non distrarsi attraversando la strada…
Zambesi a parte, lo Zambia è da non perdere anche per le varietà faunistiche che lo abitano: giraffe, rinoceronti, zebre, great kudu e altre antilopi, coccodrilli, struzzi, facoceri, babbuini, ecc…
Sono possibili avvistamenti frequenti, per esempio alla cascata ci sono di solito parecchie zebre; oppure partire per safari anche a piedi, pernottando in tenda.
Purtroppo l’antropizzazione ha ridotto parecchio la fauna selvatica, come in tutta l’Africa. Vedremo certamente meno rinoceronti di quelli incontrati da Livingstone, ma comunque il paese lascerà di sicuro una traccia indelebile nella nostra memoria.
Sandra Fallaci©
foto getyourguide.it