I no della destra che diventano si. Questa è la storia di Giorgia Meloni, che da buona sovranista all’opposizione era contraria al Mes, e ora, al governo, ha calato le brache all’Europa accettandolo?
Solo due mesi fa, la Meloni incontrava Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, e le assicurava che l’Italia avrebbe approvato il Mes. Ma solo alla fine di un percorso che consentisse a Roma di soppesare bene due fattori: il nuovo bilancio dell’Unione e il nuovo Patto di stabilità.
Insomma, la Meloni diceva che l’Italia avrebbe approvato il Mes, ma solo in un futuro imprecisato, quando avrebbe ottenuto dei risultati favorevoli nei negoziati europei.
Eppure, a distanza di due mesi, la situazione è completamente cambiata. La Meloni ha annunciato che l’Italia ratificherà il Mes entro dicembre.
Cosa è successo?
Probabilmente, la Meloni ha capito che non poteva più tirare la corda. L’Italia è in ritardo sull’approvazione del Mes, e questo sta creando problemi alla credibilità del governo.
Inoltre, la Meloni ha capito che l’Italia ha bisogno del Mes. Il Paese è in difficoltà economica, e il Mes potrebbe fornire una boccata d’ossigeno.
Quindi, la Meloni ha fatto un’inversione a U. Ha cambiato idea, ha rinnegato le sue posizioni sovraniste, e ha deciso di accettare il Mes.
Questa è una rivoluzione copernicana per la Meloni. È un segno che la politica è un gioco di potere, e che i principi possono essere sacrificati per raggiungere gli obiettivi.
Ma è anche un segno che la Meloni è una politica pragmatica. È disposta a cambiare idea se questo le permette di raggiungere i suoi obiettivi.
Insomma, la Meloni è una donna di governo. È una politica che sa adattarsi alle circostanze, e che non si fa scrupoli a tradire i suoi principi se questo le permette di rimanere al potere.
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