“Ridimensionare i poteri del Capo dello Stato”, è polemica su La Russa

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“Chi non capisce fa finta o è in malafede” Secondo il presidente del Senato la Costituzione materiale “attribuisce al Presidente poteri più ampi di quelli che la Costituzione in origine prevedeva. E un’elezione diretta del presidente del Consiglio potrebbe ridimensionare l’utilizzo costante di questi ulteriori poteri”

ROMA – Ignazio La Russa scatena la polemica, di nuovo. Le dichiarazioni sui poteri del presidente della Repubblica “da ridimensionare”, durante la cerimonia di auguri di fine anno con la stampa parlamentare, hanno fatto insorgere l’opposizione, così il presidente del Senato ha deciso di fare chiarezza con un lungo post su Instragram.

Colpa mia che dimentico sempre che quando si parla di riforme bisogna stare attenti a chi non capisce per analfabetismo costituzionale o a chi fa finta di non capire per inveterata malafede– dichiara-. Tutti i giornalisti presenti alla cerimonia dello Scaldino hanno capito bene, credo, le mie parole sul progetto di riforma costituzionale futura che non modifica i poteri del Presidente della Repubblica. Il totale rispetto verso il Presidente Mattarella è tanto ovvio quanto conclamato. In ogni caso ecco le mie parole pronunciate oggi: “Credo che i poteri costituzionali non siano minimamente intaccati. Cioè nessuno degli articoli sui poteri del Presidente viene modificato. Si può dire: c’è una Costituzione materiale ormai che attribuisce al Presidente poteri più ampi di quella che la Costituzione in origine prevedeva. E un’elezione diretta del presidente del Consiglio potrebbe ridimensionare l’utilizzo costante di questi ULTERIORI poteri. Non eliminarli, ridimensionarli. Può darsi. Ma sarebbe un atto di salute della nostra Costituzione, non un atto di debolezza. Perché lascerebbe al Presidente della Repubblica quei compiti che i padri costituenti vollero in larga parte e CHE HA DOVUTO MERITORIAMENTE allargare – dico il Presidente…ma vuol dire i Presidenti – nel tempo, per supplire a carenze della politica, tra i quali quelle della necessità della politica di difendersi dalla durata troppo breve dei governi”. Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

 

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