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Dopo 36 mesi dal recepimento della direttiva 2018/2001/UE, conosciuta anche come RED II, il ministero dell’Ambiente ha pubblicato il decreto per gli incentivi alle Comunità energetiche istituite dalla Red II.

Modalità e tempistiche saranno definite da ARERA e GSE.

Incentivi importanti consistenti, in un 40% dei costi ammissibili nei Comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti dove nascono CER e, tariffa incentivante per 20 anni su produzione di energia rinnovabile prodotta e condivisa.

Potenza massima impianto 1000 KW e utenti connessi, a una cabina primaria.

Doveroso, per la comprensione conoscere la struttura di un sistema elettrico.

Dalla produzione in centrali la corrente elettrica viene trasportata da linee elettriche ad altissima tensione (AAT), ossia a 220.000 volt e oltre.

Linee ad alta tensione (AT) tra i 30 e i 150.000 volt a media tensione (MT) da oltre 1000 volt a 30.000 volt e a bassa tensione (BT) a 230 volt.

La cabina primaria è una stazione di trasformazione AT/MT da dove si dipartono, le linee di distribuzione a media tensione (lunghezza dell’ordine di 10 Km e potenza di linea di 1000 KW).

Tali linee raggiungono le cabine secondarie dove viene effettuata un’ulteriore trasformazione da media, a bassa tensione per la consegna all’utenza diffusa.

Un contributo importante alla transizione energetica viene dato dalle Comunità Energetiche Rinnovabili e, che la RED II definisce come un“ soggetto giuridico che: a) si basa sulla partecipazione aperta e volontaria è autonomo ed è effettivamente controllato da azionisti o membri che sono situati nelle prossimità degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili che appartengono e sono sviluppati dal soggetto giuridico in questione; b) i cui azionisti o membri sono persone fisiche, PMI o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali; c) il cui obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai suoi azionisti o membri o alle aree locali in cui opera, piuttosto che profitti finanziari “.

Il Clean Energy Package (CEP), mette in luce il quadro legislativo e regolamentare per la politica energetica e climatica dell’UE, per raggiungere i nuovi obiettivi europei entro il 2030 e 2050.

La possibilità di unirsi, dalle connessioni di una cabina secondaria a utenti dipendenti da una cabina primaria permette, a più utenti di partecipare a una comunità energetica.

Evidente che bisogna rispettare una procedura, per accedere agli incentivi.

Innanzitutto oltre all’area di ubicazione un impianto rinnovabile deve avere una potenza massima pari a 1 MW, per poi costituire una Comunità energetica tra utenti connessi alla stessa cabina primaria .

L’individuazione delle  le mappe ,per  identificare  l’area geografica convenzionale di appartenenza delle comunità energetiche è disponibile on line.

Accogliere la generazione distribuita e integrare la produzione di energia da fonti rinnovabili sono due tra le grandi sfide , che la transizione energetica sta ponendo alla rete e alla sua infrastruttura, in vista degli obiettivi nazionali ed europei da raggiungere entro il 2030 e 2050.

 Le aree convenzionali ,che riguardano  le cabine primarie, in cui poter creare le CER ai fini della valorizzazione dell’autoconsumo è  resa disponibile da tutti i distributori di energia elettrica.

A stabilirlo è la delibera ARERA 727/2022/R/eel del 27 dicembre 2022, con cui l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha approvato il Testo Integrato Autoconsumo Diffuso (TIAD).

La CER può essere messa a disposizione anche da parte di un solo membro.

Un modello che potremo definire di autoproduzione e autoconsumo soprattutto, in campo energetico è quello nato nella Capitanata (FG) e denominata Company Rete Spac ,che aggrega numerose aziende agricole.

Una comunità energetica ante litteram quella della Capitanata.

Diciamo che in Italia attraverso il provvedimento Mille Proroghe, era già stata introdotta la possibilità di realizzare, a partire da settembre 2020, i principi della comunità energetica entro i 200 chilowatt.

La Rete Spac attraverso una continua e capillare azione di informazione e di azione ha informato sui benefici di una comunità energetica, che è in primis economico, perché in questo modo l’energia elettrica ha un costo minore ,ma c è anche un valore sociale, considerato ,che di fatto si realizza una riappropriazione della produzione e del consumo dell’energia a livello decentrato.

Le CER devono crescere in numero per attivare una piccola rivoluzione considerato, che il mercato energetico è assoggettato a un processo di decentralizzazione ,in cui il consumatore diviene prosumer, e dove sono favoriti i processi, che partono dal basso  all’insegna della democratizzazione e dell’ampia partecipazione.

Le CER sono soprattutto uno strumento di lotta al cambiamento climatico e, alla povertà energetica. Realizzano benefici ambientali, economici e sociali a livello di comunità.

La Rivoluzione“ dolce , dal basso e partecipata” è già iniziata in Capitanata con Rete Spac Company e , rappresenta la soluzione da espandere considerati processi centrifughi regionali , che attentano allo Stato unitario in questo momento storico

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