Riceviamo e pubblichiamo
Ill.mo direttore,
la recente commemorazione delle vittime delle foibe,mi spinge a scrivere su ciò che potrebbe dirsi ‘l’ultima Foiba’ .
Forse questo sarebbe stato il titolo del film che avrebbe voluto fare PP Pasolini, per onorare la memoria del Fratello Guido, morto nello sterminio della brigata partigiana ‘Osoppo’ a Porzus.
Delle brigate Garibaldi della Resistenza in alta Italia,la ‘Osoppo’ si era rifiutata di consentire l’annessione di Trieste e Fiume alla Yugoslavia di Tito,come volevano gli emissari di Stalin,che davano la linea ai comunisti della brigate Garibaldi del nord Italia, di fede Stalinista. I comunisti operanti contro il fascismo,di fatto erano due fazioni:una di fede Stalinista ed una di fede riformata-Togliattiana.Tali sono rimasti per due motivi ben precisi: il primo motivo era l’appoggio economico dato dall’URSS,il secondo motivo determinatosi con l’esecuzione di Mussolini era il tesoro di Dongo che ha tenuto uniti il PCI fino a poco dopo l’acquisto della sede di via Botteghe Oscure.(a proposito vedasi attentati di Stalin a Togliatti e Berlinguer)
Per questo possiamo affermare: l’esistenza del Partito Comunista d’Italia, aderente pienamente al cominform ed il Partito Comunista Italiano non perfettamente allineato a Stalin e fautore di una linea politica di compromesso, gestito da Togliatti e da Berlinguer, anche con l’ausilio del Democristiano Moro.
Il retaggio delle Brigate Rosse di fede Marxista Leninista è stato l’ultimo atto di questa storia iniziata addirittura con il divorzio Mussolini-Gramsci,entrambi aderenti al movimento dei ‘Futuristi’ fautori dello stato ‘Repubblicano’ .
Passiamo al programma delle brigate Garibaldi dopo l’esecuzione di Mussolini: una purga Stalinista per tutti gli Italiani che avevano avuto rapporti e ruoli con il soppresso regime Fascista. Circa 5 milioni d’Italiani.
La purga ha inizio con l’annessione forzata alla Jugoslavia, e l’opposizione della Brigata ‘Osoppo’ e di altri piccoli aggregati friulani, finisce con la pratica delle Foibe e con l’esilio forzato imposto da Tito.
Iniziarono i rastrellamenti,in particolar modo in Emilia-Romagna, culla del Fascismo, ma a Bologna furono fermate il 21 aprile 1945 dall’arrivo della Brigata Maiella, partita da Sulmona 4 giorni prima, con l’ausilio di una Brigata Polacca e di altre forze organizzate dalla costituenda AIL Armata Italiana di Liberazione, ad opera degli USA, di un gruppo di militari di carriera Italiani monarchici antifascisti, dei cattolici di don Sturzo,dei liberali di E Sogno,dei Repubblicani di Pacciardi e La Malfa,dei socialisti di Saragat, c’erano anche i comunisti del Partito Comunista Italiano gestiti da Togliatti.
Tutte queste cose sono ancora oggi nascoste, ma l’odio dei monarchici di antica e forte fede e fu tale da indurre il RE ad accettare il decreto Luogotenenziale suggerito e scritto dagli Americani e prendere la via dell’esilio per l’ Egitto.
Questa è la ragione profonda per cui il Maresciallo D’Italia Luigi Bastico continuò ad avere l’appartamento di servizio al piano alto e dell’ex ministero della guerra, fino agli anni 1960,mentre il Capo di Stato Maggiore della Difesa è stato fino alla fine anni 1960 il Gen. C.A. Mario Torsello. Naturalmente questi ed altri personaggi mantennero, essendo stati esonerati dal giuramento di fedeltà a casa Savoia, rapporti amichevoli con l’Ex Re Umberto di Savoia, fino alla sua morte.
Questa storia è stata infoibata e per volere dell’ex Re Umberto, non è stata divulgata. Molti documenti,comprese le schede del referendum del 1946 sulla monarchia-repubblica, vinta dalla monarchia per solo 600 voti,ma non considerata vittoria dal RE Umberto, perchè certo di una violenta ed inutile sommossa popolare a vantaggio del PCI,dove nel frattempo si erano riappacificati le due fazioni interne per via della Gestione dei vagoni dell’oro di Dongo, preferì l’esilio e tutte queste schede furono conservate,con altri importanti documenti, nei locali della Associazione Paracadutisti d’Italia vicino alla Basilica di Santa Croce in Gerusalemme ed affidati alla custodia del MM Aiutante. medaglia d’argento al V.M. Sig.Viola nativo di Arezzo, mutilato di un braccio,che assunse l’incarico come direttore della palestra della Associazione Paracadutisti d’Italia
Ad oggi, sembra che ci siano ancora 3 grossi armadi in metallo negli archivi del ministero della Difesa che aspettano da 70 anni di essere aperti.
Francesco Rhodio