Test magistratura, Ariano Paroli (Forza Italia): “lo introdurrei anche per chi è già in ruolo

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Nessuno vuole avere dei pazzi che decidono sui nostri diritti e la nostra libertà” 

“Sinceramente i test psicoattitudinali, in tutto il mondo, vengono utilizzati per il pubblico impiego, soprattutto laddove ci sono delle funzioni che hanno delle rilevanti conseguenze sulla persona, sulla libertà della persona, sulla sicurezza della persona. Qualcuno davvero avrebbe problemi a fare dei test psicoattitudinali per un autista di scuolabus?”.

Così è intervenuto Adriano Paroli, senatore di Forza Italia, ai microfoni de ‘L’Italia s’è desta’, programma di Radio Cusano Campus condotto dal direttore Gianluca Fabi e Roberta Feliziani.

“In questo momento non è stata definita la procedura – ha continuato Paroli – la commissione ha proposto la possibilità di prendere in considerazione il fatto che i test psicoattitudinali possano essere uno strumento adeguato nella selezione di nuovi magistrati. In Italia è già introdotto per il pubblico impiego, allora io mi stupisco quando sento dalla la sinistra ‘no ai test psicoattitudinali’. Se avesse invece detto qualcosa sul potenziale rischio di abuso di questo strumento e sull’introduzione di alcune verifiche nell’applicazione, ma ben venga allora. Siamo tutti d’accordo, credo che nessuno voglia avere dei pazzi in posti in cui vengono decisi i nostri diritti e la nostra libertà”, ha evidenziato Paroli.

Sul perché ci sia la necessità di introdurre un test psicoattitudinale proprio nella magistratura, il senatore di Forza Italia ha risposto dicendo: “Con tutta probabilità il 90-95% dei magistrati sono persone serie e capaci. Ma se oggi c’è una categoria che purtroppo esce anche dai limiti costituzionali, perché non ci sono strumenti sufficienti che possano garantire che il potere giudiziario rimanga nella gestione del proprio potere e non intervenga su altri, è proprio la magistratura. Vedo troppe inchieste costruite sul nulla che spesso fanno dubitare della buona fede”, ha dichiarato Paroli.

E in merito al possibile rischio che questi test vengano utilizzati per ostacolare i giovani candidati per determinati motivi esterni, Adriano Paroli ha ribadito: “Non ho problemi a pensare che si possa introdurre anche per chi è già in ruolo e abbia un incarico. Siamo tutti d’accordo che la magistratura, nella sua parte inquirente e giudicante alla fine condiziona la vita di tanti italiani, nel bene e nel male. Proprio per questo credo che i test psicoattitudinali possano essere utili. Qualcuno ritiene il contrario? Certo, se si ha il retro pensiero che si vogliono introdurre i test psicoattitudinali per dire sì ad alcuni e no ad altri. Mi sembra un pregiudizio che non ha a che fare con la realtà”, ha concluso il senatore Paroli.

 

 

 

 

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