PFM canta De André, 45 anni insieme: emozioni e rock al Teatro Team di Bari

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Ieri sera, il Teatro Team di Bari è stato testimone di un evento che ha segnato un momento storico nella musica italiana peraltro già intrapreso quarant’anni fa e portato avanti nel tempo attraverso concerti. La PFM si era già esibita a Bari una decina ai anni fa al Petruzzelli cantando De André ma questa tournée, “PFM canta De André – Anniversary”, è diversa perché si celebra il 45° anniversario della leggendaria collaborazione tra il gruppo e “Faber”. Questa tournée rappresenta un’occasione unica per rivivere l’alchimia tra il rock progressivo della PFM e la poesia delle canzoni di De André, due mondi che si sono fusi in un’esperienza musicale senza tempo.
Sul palco del Teatroteam, la PFM, quantunque integrata da altri bravissimi giovani musicisti, ha dato vita a questo tributo: Franz Di Cioccio, voce istrionica e batteria con un gruzzolo di bacchette infilate nei pantaloni che ha guidato con maestria il gruppo muovendosi e ballando a ritmo musicale coinvolgendo il pubblico, Patrick Djivas, altro superstite, al basso con il suo inconfondibile stile, Flavio Premoli, fondatore della PFM, che ha incantato alle tastiere, Michele Ascolese, chitarrista storico del gruppo, Luca Zabbini dei Barock Project, Lucio Fabbri al violino, Alessandro Scaglione alle tastiere e ai cori, Marco Sfogli alla chitarra e Eugenio Mori alla batteria, che insieme hanno creato un’atmosfera magica, tra nostalgia e innovazione. Peccato per Franco Mussida e Mauro Pagani che, ormai, hanno abbandonato il gruppo da tempo: chissà con loro cosa ne sarebbe uscito fuori.
Il pubblico, prevalentemente over 60, ha riempito ogni angolo del teatro, dimostrando che la musica di De André e la PFM non conosce tempo né età.

La scaletta del concerto ha ripercorso le tappe più significative di questa collaborazione, iniziando con classici come “Bocca di Rosa” e “La guerra di Piero”, per poi toccare momenti intensi con “Andrea” e “Un giudice”. Brani come “Rimini” e “Giugno ’73” con la sua frase bellissima “Io mi dico è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati” hanno riportato alla luce la capacità di De André di raccontare l’Italia con occhi critici e amorevoli allo stesso tempo. Quindi la parentesi musicale tratta da “La buona novella” con “L’Infanzia di Maria”, “Il sogno di Maria”, “Maria nella bottega d’un falegname”, album che De André incise ispirandosi ai vangeli Apocrifi, e poi “Il testamento di Tito”.
Momenti di grande emozione sono stati raggiunti con “La Canzone di Marinella”, dove la voce registrata di De André ha fatto sentire la sua presenza sul palco, creando un ponte emotivo tra il passato e il presente. Il concerto ha toccato anche le radici più profonde della cultura italiana con “Zirichiltaggia”, cantata in sardo, e ha celebrato la poesia di De André con “Volta la carta”.
Il finale, con “E’ festa” e “Impressioni di settembre” in outro sul chorus, ha sottolineato il legame indissolubile tra la PFM e il suo pubblico, dimostrando che, nonostante il tempo trascorso, la band mantiene intatta la sua energia e capacità di coinvolgere, ma soprattutto ha voluto ricordare che quella che si esibisce in questo tour è pur sempre la Premiata Forneria Marconi.

Questo evento non è stato solo un concerto, ma un vero e proprio viaggio attraverso la musica e le parole di due giganti della cultura italiana, che ancora oggi riescono a unire generazioni diverse sotto il segno dell’arte.
Il concerto ha dimostrato ancora una volta come la musica possa essere un potente veicolo di emozioni e ricordi. La serata è stata un’immersione nella storia musicale italiana, un omaggio a due entità artistiche che hanno saputo interpretare l’anima del loro tempo con parole e note indimenticabili. Un appuntamento imperdibile per i fan e non solo, un’occasione per riscoprire la magia di un’epoca d’oro della musica italiana, testimoniata dalla straordinaria collaborazione tra la PFM e Fabrizio De André, ovvero tra rock progressivo, art rock e canzone d’autore.

Massimo Longo

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