Tra fame e abbondanza, la longevità umana potrà migliorare anche grazie agli insetti?

Ambiente, Natura & Salute

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Pillole di Longevità: rubrica ideata e curata dal dottor Umberto Palazzo 
Le tristi immagini televisive degli affamati abitanti di Gaza ci riportano alle carestie medievali, la fame è sempre esistita e come si moriva per vecchiaia o malattia, si moriva e si muore anche per fame. Nella Germania del dodicesimo secolo, si ebbero cinque tremende carestie e nel secolo seguente l’Inghilterra subì cent’anni di guerra e di fame. La durata della vita aveva miglioramenti ma anche improvvise ricadute che si credeva fossero causate da eventi soprannaturali, come eclissi di sole e di luna o le apparizioni di comete. I popoli medievali chiedevano pane e cereali alle campagne e i fornai sopperivano alla mancanza di farina con lievitazioni esagerate, che facendo mangiare aria procuravano denutrizione.
Oggi invece tanti popoli sono affamati dalla guerra, manca il grano ucraino e si prospetta una farina di insetti, fortemente avversata nel nostro paese, alfiere a parole, della poco praticata dieta mediterranea. Nel corso dei campionati mondiali di calcio del 2002, in Corea molti giornali italiani pubblicarono articoli scandalizzati, per il fatto che nei ristoranti coreani si servisse carne di cane. Alcuni arrivarono a dire che bisognava fare chiudere quei ristoranti. Questo perché il cane, pur essendo commestibile, come il gatto, non rientrava nel panorama alimentare accettato dalla nostra società.
A proposito di differenze alimentari, ricordo la faccia stupita di un collega ugandese, mentre davamo sfogo alla passione tutta barese per il pesce crudo, durante la cena in un famoso ristorante vicino Bari. Poi lui stesso, a proposito delle differenze culturali, ci spiegò che nel suo paese da piccolo mangiava carne di elefante e che era normale scegliersi da apposite gabbie un cane da cucinare come aveva fatto in compagnia del padre senza nessuna particolare avversione.
Una teoria detta del “foraggiamento ottimale” ci spiega che siamo portati a mangiare ciò che è commestibile ma anche più disponibile, in Europa gli insetti commestibili non sono stati mai molto numerosi e per questo non abbiamo reputato conveniente catturarli, disponendo anche di fonti alternative. In regioni dove invece gli insetti abbondano, come per esempio in Cina e in molte altre zone dell’Estremo Oriente, spesso colpite all’invasione di cavallette, può risultare conveniente catturarle e trasformarle in cibo. La maggiore o minore disponibilità di una certa risorsa alimentare fa sì che venga immessa o meno nella dieta di una società e pensata come buona; in caso negativo viene esclusa e pensata come cattiva. In effetti siamo abituati a mangiare i gamberetti e lumache pur simili a molti insetti mentre le gustose anguille, in passato, davano turbamento alla gente di campagna che le confondeva con le bisce. La futura longevità degli otto miliardi degli abitanti di questo pianeta ha bisogno innanzi tutto di “Pace” ma anche di “Pancia piena” e la maggior parte degli insetti è assolutamente sana e non porta malattia alcuna. Sul piano nutritivo, 100 grammi di termiti africane contengono 610 calorie, 38 grammi di proteine e 46 grammi di lipidi. Un hamburger dello stesso peso ci fornirebbe solo 245 calorie, 21 grammi di proteine e 17 di lipidi.

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