Riceviamo e pubblichiamo
Non ho letto su L’Espresso l’articolo riguardante Chiara Ferragni, giacché non acquisto più la rivista da quando, durante la finta pandemia, Stefania Rossini censurava nella rubrica lettere da lei curata, i miei interventi contro il nefasto protocollo della tachipirina e vigile attesa, e contro l’immorale obbligo vaccinale, nonché contro le inutili dannosissime restrizioni.
Ho visto, però, l’orribile copertina, dove la signora Ferragni è sfigurata per farla rassomigliare al malefico pagliaccio che “si caratterizza per l’apparenza inquietante e/o il carattere pericoloso che lo rendono un personaggio strettamente associato al mondo dell’orrore e a quello dell’umorismo nero” (Wikipedia). E mi sono chiesto come, forse al fine di vendere qualche copia del settimanale in più di quelle già poche che si vendono, si possa calpestare la morale ed infierire su una persona in difficoltà. Mi sembra cosa abbastanza schifosa.
Renato Pierri
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